Dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore nuove regole stabilite dall’,Arera , che disciplinano i contratti di luce e gas stipulati al di fuori dei locali commerciali. Queste norme mirano a tutelare maggiormente i consumatori e nascono in risposta a pratiche commerciali aggressive come il teleselling, che ha spesso generato malcontento tra gli utenti. Le aziende del settore stanno già rivedendo le loro strategie per mettere in atto queste modifiche.
Le nuove regole e il teleselling
Il cambiamento normativo approvato da Arera segue una crescente insoddisfazione nei confronti delle modalità di vendita telefonica, che spesso risultano invasive e poco trasparenti. Francesco Macrì, presidente di Estra e di Confservizi, ha evidenziato l’urgenza di interventi più rigorosi per proteggere i consumatori da pratiche scorrette. Le nuove disposizioni chiedono agli operatori di rinunciare al teleselling, una misura che alcuni di essi starebbero già adottando. Macrì, infatti, ha dichiarato che Estra ha interrotto l’uso di tale strumento da oltre un anno, rispondendo così a un malcontento diffuso tra i clienti, stanchi di continue interruzioni telefoniche.
L’introduzione di queste regolazioni rappresenta un passo avanti, ma Macrì sostiene che sia necessario un ulteriore inasprimento delle misure per arginare l’eccessiva aggressività della vendita telefonica. Non è solo una questione di reputazione aziendale; si tratta, piuttosto, di salvaguardare l’intero mercato energetico da distorsioni che potrebbero avere effetti negativi per tutti gli operatori coinvolti.
La richiesta di un albo professionale
Uno degli argomenti centrali nel dibattito attuale sulle pratiche di teleselling è la creazione di un albo per regolamentare l’appartenenza degli intermediari a determinate categorie. Macrì ha lamentato che l’assenza di una tale disciplina porti a una proliferazione di agenzie di vendita che non operano nel migliore interesse dei consumatori. Le aziende più virtuose, come Estra, chiedono chiaramente un framework normativo che possa garantire la qualità e la correttezza dei servizi offerti.
Le misure razionali in grado di tutelare i consumatori devono ottenere la priorità, non solo per il bene delle aziende ma anche per costruire una fiducia mai vista prima nelle transazioni legate all’energia. Macrì sostiene che il rispetto di raccomandazioni più chiare potrebbe evitare che i mercati assistano a ripetuti scandali o conflitti di interesse, che danneggiano gravemente l’industria e, di riflesso, gli utenti finali.
Conseguenze e distorsioni del mercato
Il teleselling ha portato diverse problematiche legate alla reputazione delle aziende e alla fiducia dei consumatori nei confronti del mercato energetico italiano. Macrì ha osservato che se le pratiche venditrici rimarranno aggressive, questo rischia di erodere la fiducia istituzionale. In un contesto di liberalizzazione, le aziende devono adottare un approccio più trasparente e rispettoso nei confronti dei propri clienti.
Un aspetto che Macrì ha sottolineato riguarda la limitazione per i consumatori di poter ritornare sugli stessi numeri telefonici da cui ricevono offerte commerciali. Questa situazione crea una disparità di diritti tra consumatori e operatori, arrecando danno a chi cerca realmente informazioni corrette. La presenza di alcuni grandi operatori che dominano il mercato con modelli commerciali aggressivi potrebbe complicare ulteriormente il panorama, rendendo necessario un intervento decisivo da parte delle istituzioni.
Le aziende del settore energia si trovano a un bivio: devono scegliere tra continuare a seguire strategie scorrette oppure investirsi nella costruzione di relazioni solide e di lunga durata con i clienti, basate su trasparenza e rispetto. La sfida resta quella di creare un mercato più giusto e sostenibile, in cui tutti gli attori possano operare serenamente senza risentire delle pressioni del teleselling.
Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Sara Gatti