Nuove regole stradali fanno crollare il consumo di alcolici nei locali pubblici in Sardegna

Nuove regole stradali fanno crollare il consumo di alcolici nei locali pubblici in Sardegna

Modifiche al codice della strada in Sardegna hanno causato un drastico calo delle vendite di alcolici nei locali pubblici, spingendo l’introduzione della “No ciukko! bag” per incentivare il consumo.
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Nuove regole stradali fanno crollare il consumo di alcolici nei locali pubblici in Sardegna - Gaeta.it

Il 14 dicembre scorso, sono state attuate modifiche significative al codice della strada, le quali hanno generato un impatto drammatico sui consumi di bevande alcoliche nei locali pubblici della Sardegna. In particolare, bar, ristoranti, pizzerie e discoteche hanno assistito a cali preoccupanti nelle vendite di vino, birra, spumanti e digestivi. Questi cambiamenti, evidenziati dalle rilevazioni effettuate da Fipe Confcommercio Nuoro Ogliastra, pongono interrogativi sulla futura sostenibilità del consumo alcolico nel settore dell’ospitalità.

I dati sui calo di consumo di alcol

Secondo il campione di 146 pubblici esercizi coinvolti in un’indagine condotta da Confcommercio, sono state registrate perdite significative nelle vendite di alcolici. Le bollicine, ad esempio, hanno visto un calo medio del 22,4%, mentre i digestivi e gli amari sono crollati del 36,9%. Anche le vendite di birra e vino non se la sono cavata meglio, con un ridimensionamento rispettivamente del 25,5% e del 29,3%. Questi numeri indicano una tendenza preoccupante per le attività che, storicamente, hanno fatto affidamento sulle vendite di alcolici per rimanere competitive.

Il motivo alla base di questa flessione è da ricercare nel timore generato dalle nuove normative, che limitano il consumo di alcolici e spingono i clienti a riflettere con attenzione sulle loro scelte al momento di ordinare. Le attività hanno avvertito questo cambiamento, evidenziando come i clienti sembrino sempre più riluttanti a consumare bevande alcoliche nei locali, un comportamento spiegato anche dalla paura alimentata dai social media riguardo alle nuove regole.

La nuova iniziativa “No ciukko! Bag”

Per fronteggiare la diminuzione delle vendite, Fipe Confcommercio ha introdotto una soluzione innovativa: la “No ciukko! bag“. Si tratta di un imballaggio progettato per consentire ai clienti di portare a casa le bottiglie di alcolici non terminate. Questo approccio, ispirato al concetto della “doggy bag” adottato per il cibo avanzato, potrebbe fornire una nuova via per incentivare il consumo nei locali, abbattendo il timore della dispersione delle bevande.

Il presidente dell’associazione, Ivan Deriu, ha evidenziato come il nuovo modello di consumo rispecchi meno le pratiche precedenti, creando così difficoltà per i prodotti locali, specialmente quelli vinicoli. Deriu ha notato che non ci sono reali differenze nei limiti alcolimetrici rispetto al passato, ma la paura generata da questa riforma ha influito negativamente sulle vendite.

La proposta di rendere disponibili le bottiglie di vino in modalità asporto potrebbe dunque rispondere meglio alle aspettative dei consumatori, sempre più attenti agli sprechi e alla possibilità di riutilizzare prodotti di qualità.

Le attività e il loro approccio all’asporto

L’indagine ha anche rivelato che il 46,4% delle attività, non consente ai clienti di portare a casa la bottiglia di vino parzialmente consumata. Solo il 32,1% degli esercizi dà il consenso e lo consiglia, mentre il 21,4% lo permette solo su richiesta specifica del cliente. Questi dati evidenziano una mancanza di uniformità e di chiarezza da parte dei locali su come gestire le bottiglie di vino.

Gian Luca Deriu, direttore dell’associazione, ha esortato alla necessità di una formazione adeguata del personale per affrontare la questione con più flessibilità. È importante incoraggiare le attività a facilitare il consumo responsabile, offrendo ai clienti l’opzione di portare a casa ciò che non è stato consumato. Un servizio di imballaggio elegante potrebbe incentivare ulteriormente i clienti a ordinare bottiglie intere, sapendo di poterle riutilizzare.

Questa rinnovata attenzione alla gestione delle bottiglie parzialmente consumate rappresenta un’opportunità per rilanciare il settore della ristorazione, adattandosi alle nuove esigenze e alla cultura di consumo dei clienti. Rimanere aggiornati e reattivi ai cambiamenti delle normative può fare la differenza per molte attività che lottano per la loro sopravvivenza in un contesto di mercato in mutamento.

Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2025 da Armando Proietti

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