La Commissione Europea ha presentato nuove proposte che mirano a una regolamentazione più severa sulla commercializzazione e la tassazione delle bevande alcoliche, comprese quelle tradizionali come il vino. Questo documento di lavoro scaturisce dal piano contro il cancro noto come Beca, e ha già suscitato forti reazioni da parte delle associazioni di categoria italiane, che vedono in queste misure un attacco non solo ai loro interessi economici ma anche alla tradizione vitivinicola del paese.
Proposte della commissione europea: un attacco al settore vitivinicolo
Il recente documento della Commissione Europea mette in evidenza l’intenzione di introdurre avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche, oltre a incrementare la tassazione su tali prodotti. Queste iniziative vengono viste come parte di un intervento più ampio finalizzato a prevenire le malattie legate al consumo eccessivo di alcol, con un focus particolare sulla lotta contro il cancro, dal momento che nel 2022 si sono registrati circa 1,3 milioni di decessi nell’Unione Europea correlati a tale malattia. Il piano, lanciato nel 2021, si propone di rivedere le normative già esistenti in merito all’alcol e mira a definire misure che rientrano in un’approccio preventivo.
Tra le proposte, Coldiretti e Filiera Italia hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di respingere queste misure, argomentando che derubano i viticoltori italiani di opportunità di lavoro e di crescita. Le due organizzazioni hanno evidenziato che oltre 240mila viticoltori sono coinvolti in un settore che contribuisce per quasi 14 miliardi di euro all’economia nazionale.
Reazioni delle associazioni di categoria: prontezza alla protesta
La risposta delle associazioni di categoria non si è fatta attendere. Coldiretti e Filiera Italia hanno minacciato di mobilitarsi in piazza contro quelle che definiscono “misure ideologiche” che potrebbero compromettere l’intera filiera vitivinicola. In una lettera inviata ai vertici della Commissione Europea, tra cui il presidente Ursula von der Leyen, hanno chiesto di considerare le ripercussioni economiche di un intervento così invasivo. Le etichette allarmistiche, a loro avviso, non solo risultano fuorvianti, ma potrebbero anche disincentivare i consumatori comuni e danneggiare la reputazione del vino italiano.
Non si è fatta attendere nemmeno l’Unione Italiana Vini, che ha esortato gli Stati membri e i rappresentanti italiani in Europa a bloccare il documento in discussione, evidenziando come sia stato redatto senza la consultazione adeguata con gli attori del settore. L’idea di nuove tassazioni e di etichette sanitarie ha aperto un dibattito acceso, ponendo le basi per una mobilitazione più ampia tra produttori e consumatori.
Un contesto legislativo complesso e una crescente tensione
La Commissione, attraverso il Documento di lavoro dei servizi, riformula un approccio più rigoroso alla tassazione delle bevande alcoliche, un fatto che ha riacceso le discussioni sulle modalità di tassazione e sulla vendita trasfrontaliera di alcolici. Attualmente, il vino e le altre bevande fermentate sono tassate in modo differente rispetto ad altri alcolici, basandosi su parametri di volume piuttosto che sul titolo alcolometrico.
La Commissione Europea ha giustificato la necessità di questa riforma affermando che il mercato è in continua evoluzione e richiede una valutazione approfondita delle attuali normative. Tuttavia, gli operatori del settore sostengono che le proposte attuali si basano su motivazioni ideologiche più che scientifiche, esprimendo preoccupazione per l’impatto economico di tali cambiamenti su un settore già fortemente provato dalle conseguenze della pandemia.
Le tensioni tra le istituzioni europee e i produttori di vino italiani raggiungono un punto critico, e si profila all’orizzonte una battaglia che potrebbe influenzare le politiche agricole e commerciali non solo in Italia, ma in tutta Europa. Le parole del vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, rispecchiano il clima di allerta: “Se queste sono le premesse, siamo pronti a lottare contro decisioni infondate che mettono a rischio uno dei nostri prodotti più pregiati.”
Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Armando Proietti