A partire dal 15 aprile 2025, saranno disponibili ulteriori 5 milioni di euro per il bonus psicologo, un’iniziativa del governo volto a sostenere le persone che necessitano di terapia psicologica. I dettagli di questa ulteriore assegnazione di fondi sono stati resi noti a seguito della pubblicazione di un decreto attuativo del Ministero della Salute, confermando il proseguimento di un servizio essenziale per milioni di cittadini. La suddivisione dei fondi avverrà secondo le graduatorie già esistenti, promettendo così un supporto a coloro che hanno presentato domanda in precedenza.
Fondi addizionali e beneficiari
I fondi appena sbloccati andranno ad accrescere le risorse disponibili per circa 3.330 richiedenti. Non ci sarà bisogno di presentare nuovamente la domanda per accedere al bonus, dato che l’INPS procederà a scorrere le graduatorie già esistenti tramite un ulteriore messaggio ufficiale. Ciò implica che coloro che hanno già fatto richiesta vedranno un incremento nella possibilità di ottenere il contributo, ma nonostante questo il numero di richieste accolte è ancora molto limitato. Attualmente, si stima che la percentuale di richieste accettate possa arrivare all’1.7%, un dato decisamente basso rispetto alle oltre 400mila richieste presentate nel 2024, da cui solo 3.325 hanno ricevuto il bonus, rappresentando lo 0,8% del totale.
Le difficoltà nel far fronte a una domanda così elevata hanno portato a un disguido nel sistema, che sembra non essere in grado di rispondere tempestivamente alle necessità degli utenti. Le statistiche mostrano una panoramica preoccupante sull’efficacia di questo strumento, riflettendo una continua frustrazione per molti richiedenti che si trovano a dover affrontare lunghi tempi di attesa.
Ritardi e complicazioni nel processo
Il bonus psicologo nasce nel 2022, quando il governo Draghi ha introdotto questa misura come risposta agli effetti psicologici della pandemia. Sebbene l’intenzione fosse lodevole, l’attuazione ha risentito di diversi ritardi e complicazioni burocratiche. Molti pazienti si sono trovati in difficoltà per accedere a questo strumento di aiuto a causa di una gestione inefficace delle domande e dell’assegnazione dei fondi.
Nel 2024, le domande di accesso ai fondi 2023 sono state finalmente aperte, ma le difficoltà non si sono risolte. Solo il 50% dei fondi 2023 è stato messo a disposizione per i richiedenti, lasciando una parte consistente in attesa di essere distribuita. Anche i fondi per il 2024 devono ancora essere ufficializzati, richiedendo un altro decreto attuativo, attualmente in lavorazione presso il Ministero della Salute. Questi ritardi continuano a creare incertezze per chi già si trova in situazioni di vulnerabilità psicologica, complicando ancor di più l’accesso alle cure necessarie.
Dettagli sui contributi disponibili
Il governo ha definito criteri precisi per l’erogazione dei contributi, progettati per supportare in particolare le persone con un ISEE più basso. A partire dal 2023, il beneficio è stato strutturato in fasce, in modo da garantire un accesso equo per i diversi livelli di reddito.
Per chi ha un ISEE inferiore ai 15.000 euro, si possono ricevere fino a 1.500 euro, coprendo un massimo di 50 euro per ogni seduta. Coloro che si trovano in una fascia ISEE compresa tra 15.000 e 30.000 euro possono ottenere fino a 1.000 euro, mentre per chi ha un ISEE tra 30.000 e 50.000 euro, il beneficio massimo è fissato a 500 euro. Questi parametri mirano a mantenere un approccio equo, per garantire che le persone con maggiore bisogno possano avere accesso al supporto psicologico, senza discriminazioni.
La rilevanza di questo bonus è evidente, ma il percorso per rendere effettivo il supporto rimane complesso, sottolineando la necessità di ulteriori sforzi da parte delle istituzioni per migliorare le tempistiche e l’efficienza nel rispondere alle richieste dei cittadini.