Recenti scavi archeologici nel comune di San Felice Circeo hanno portato alla luce una necropoli di grande rilevanza storica. Gli esperti dell’Università La Sapienza, coordinati dall’archeologo Flavio Altamura e dalla professoressa Margherita Mussi, insieme alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Latina e Frosinone, hanno messo in evidenza un sito che getta nuova luce sulla presenza dell’Homo Sapiens nella regione laziale.
Un ritrovamento storico
Il sito di Riparo Blanc, già oggetto di studi da parte del noto archeologo Marcello Zei, ha rivelato strutture funerarie risalenti a epoche antichissime. Gli scavi hanno portato alla luce non solo resti scheletrici, ma anche importanti segni di vita quotidiana, come il ritrovamento di cumuli di conchiglie fossili, indicativi della dieta mortuaria di questi antichi abitatori. Questi elementi dimostrano come gli Homo Sapiens qui presenti praticassero la raccolta di molluschi, sottolineando una relazione simbiotica con l’ambiente circostante.
Sotto la superficie di questo straordinario sito, sono stati rinvenuti i resti di diversi individui, con particolare attenzione a quello di una donna la cui ossatura presenta evidenti segni di scarnificazione. Questo ritrovamento offre spunti di riflessione sul trattamento riservato ai defunti e sul significato delle pratiche funerarie in un contesto di vita tra i primi Sapiens. Le ricerche in corso daranno modo di approfondire galassie di dettagli sul comportamento umano in epoche preistoriche.
Importanza del Monte Circeo nella ricerca archeologica
Negli ultimi anni, il Monte Circeo si è rivelato un epicentro della ricerca archeologica, confermandosi in primo piano delle scoperte legate all’evoluzione umana. Questa nuova necropoli arriva poco dopo l’attenzione mediatica suscitata dal rinvenimento di resti di Neanderthal a Grotta Guattari. Tra il 2019 e il 2022, questi scavi hanno rivelato i resti di almeno nove individui del genere Homo, posto a dimostrazione di come il territorio rappresenti un crocevia fondamentale tra le diverse specie umane.
Angelo Guattari, delegato ai Beni Culturali del Comune di San Felice Circeo, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte nel comprendere l’evoluzione e le pratiche sociali degli Homo Sapiens, che rendono il Circeo una zona di straordinario interesse archeologico. La presenza di segni di attività , unitamente ai resti umani, suggerisce che la comunità locale fosse ben inserita nel proprio ambiente, sfruttando le risorse disponibili con abilità .
Sostenibilità e valorizzazione del patrimonio culturale
L’amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Monia Di Cosimo, ha espresso grande orgoglio per le scoperte effettuate. Durante una comunicazione ufficiale, Di Cosimo ha affermato che i risultati ottenuti non sono soltanto una testimonianza storica, ma rappresentano anche una responsabilità al fine di proteggere e valorizzare il patrimonio archeologico di San Felice Circeo. La sindaca ha dichiarato l’intenzione di continuare a investire nella valorizzazione della storia del territorio, rendendola accessibile alla comunità e ai visitatori.
Queste scoperte non sono solo un tributo al passato, ma opportunità per un futuro più consapevole. Si potrebbe creare un interesse crescente per il turismo archeologico, che, a sua volta, potrebbe sostenere l’economia locale. Collaborando con esperti e istituzioni, il Comune punta a sviluppare percorsi di visita e programmi educativi dedicati alla storia antica dei Sapiens sul Circeo. Una simile iniziativa potrebbe contribuire a una maggiore consapevolezza dell’importanza della preservazione del patrimonio culturale, favorendo anche una riflessione critica sulle origini umane e il nostro legame con la natura.