Mentre i riflettori rimangono accesi sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma nel 1983, nuovi documenti sono stati rinvenuti presso l’Archivio Centrale dello Stato. Questo riemergere di informazioni, unite a audizioni segrete della Commissione parlamentare incaricata di approfondire la questione, potrebbero gettare nuova luce su un caso che ha attraversato decenni di misteri e supposizioni. La notizia ha ripreso vigore, attirando l’attenzione su un fascicolo che sembra contenere elementi chiave per la comprensione di questa complessa vicenda.
Documentazione ritrovata: l’ipotesi di informazioni ancora custodite
Recentemente, presso l’Archivio Centrale dello Stato, è stato rinvenuto un fascicolo riguardante Emanuela Orlandi, classificato con la sigla “B 369 – Roma – Sott. 8” e intitolato “Scomparsa Emanuela Orlandi”. Questo documento, anche se non completo, suggerisce che parte della documentazione originaria possa non essere stata mai spedita all’archivio e, al contrario, potrebbe trovarsi ancora negli uffici della Direzione Centrale di Polizia di Prevenzione, ex Ucigos, del Ministero dell’Interno. Il senatore Andrea De Priamo, presidente della Commissione di inchiesta, ha sottolineato l’importanza delle indicazioni fornite dalla dottoressa Simona Greco, responsabile delle Raccolte Speciali dell’archivio, per indirizzare la ricerca.
La dottoressa Greco ha osservato come, a causa di una direttiva del governo Renzi, alcune agenzie di sicurezza abbiano interpretato in modo restrittivo le istruzioni per la trasmissione dei documenti, limitandosi a inoltrare solo i titoli senza le importanti informazioni relative agli atti. Questo ha sollevato interrogativi su quante informazioni potrebbero essere ancora disponibili e che potrebbero contribuire a una comprensione più chiara del caso di Emanuela Orlandi.
Audizioni in Commissione: il ruolo di Nicola Cavaliere e le rivelazioni sul “Amerikano”
Un altro sviluppo rilevante è emerso dalle audizioni segrete della Commissione di inchiesta, in particolare quella di Nicola Cavaliere, ex capo della sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma. Cavaliere ha comunicato dettagli sulla sua esperienza nell’indagine originale relativa alla scomparsa della giovane, rivelando nuovi particolari su un misterioso individuo soprannominato “Amerikano“. Questo soggetto, qualcuno che si sarebbe messo in contatto col Vaticano durante le fasi iniziali della scomparsa, potrebbe aver avuto informazioni cruciali.
Cavaliere ha raccontato che l’Amerikano chiamò l’allora Segretario di Stato vaticano, cardinale Agostino Casaroli, cercando di trattare il rilascio di Emanuela Orlandi. Durante l’audizione, Cavaliere ha descritto di aver avuto un breve avvistamento dell’uomo, un individuo di corporatura non specificata e non più giovane, che si sarebbe dileguato poco dopo la telefonata. Le dichiarazioni del funzionario sono emerse in modo parziale, e ciò ha sollevato interrogativi sulla reale identità di questo misterioso interlocutore e sulla sua possibile connessione al rapimento.
Rivelazioni sull’avvocato Gennaro Egidio: un personaggio controverso
Lo scandalo continua a infittirsi con il coinvolgimento di Gennaro Egidio, avvocato noto per le sue relazioni con i servizi segreti e per il suo ruolo nell’assistere le famiglie di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, entrambe scomparse nel 1983. Recenti documenti provenienti dall’Archivio Centrale dello Stato sono emersi, metendo in evidenza come il Servizio centrale per la Sicurezza dello Stato avesse monitorato Egidio, sollevando interrogativi sul suo reale coinvolgimento nelle indagini.
Egidio, nato a Roccapiemonte nel 1925 e attivo nel Partito Comunista, ha avuto un percorso professionale che lo ha portato a ricoprire ruoli importanti. Durante l’indagine sulla scomparsa di Emanuela, Egidio si era presentato come un avvocato di fama internazionale, ma il suo operato ha sollevato diverse perplessità, tanto che i familiari di Emanuela e Mirella hanno espresso dubbi sulla natura della sua rappresentanza legale. La testimonianza di Pietro Orlandi e Maria Antonietta Gregori mette in evidenza come le famiglie avessero percepito Egidio come una figura ambigua, legata a pressioni esterne e a potenziali conflitti di interesse.
La figura di Egidio continua a essere oggetto di scrutinio, mentre il mistero attorno ai casi di Emanuela e Mirella si fa sempre più complesso. Mentre si continuano a raccogliere elementi e testimonianze, il caso rimane aperto, con nuovi sviluppi che potrebbero rivelarsi fondamentali per la risoluzione di questa intricata vicenda.