La recente decisione di Piero Rocca di attivare la legge regionale sull’area a elevato rischio di crisi ambientale, nota come legge Cacciatore, sta sollevando interrogativi e preoccupazioni. Questo provvedimento potrebbe compromettere le prospettive dell’inceneritore, un tema di rilevante importanza per il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. La questione è ora al centro di un acceso dibattito, con i comitati cittadini che si mobilitano per difendere l’ambiente e la salute pubblica.
La richiesta dei comitati e la posizione del Sindaco di Albano
Negli ultimi mesi, l’Unione dei comitati contro l’inceneritore ha portato avanti una campagna accesa contro l’impianto. La loro nota evidenzia come il Sindaco di Albano, Massimiliano Borrelli, abbia presentato una richiesta formale per attivare la legge regionale, dopo numerosi solleciti in oltre un anno. In un incontro recente, Borrelli ha sottolineato la necessità di agire con tempestività su una questione che riguarda non solo il suo comune, ma anche le aree limitrofe.
A supporto di questa posizione, vi è stata una recente audizione della Commissione parlamentare ecomafie che ha chiarito i limiti delle competenze regionali riguardo alla gestione dei rifiuti. L’incontro ha messo in evidenza come la responsabilità di affrontare il problema ricada principalmente sulle spalle del Sindaco di Roma, in qualità di Commissario di Governo per il Giubileo della Chiesa Cattolica nel 2025. Questo contesto giuridico e amministrativo potrebbe influenzare il futuro dell’inceneritore e della sua operatività .
Il sostegno popolare e il significato della petizione
L’Unione dei comitati ha fatto riferimento anche al notevole supporto popolare ricevuto nella lotta contro l’inceneritore. Con oltre 13.000 firme raccolte tramite una petizione, la comunità ha espresso chiaramente il suo desiderio di vedere riconosciuta l’area come a elevato rischio di crisi ambientale. Questo risultato conferisce un peso significativo alla richiesta di raccordo tra le istituzioni e la popolazione, sottolineando l’importanza di un procedimento formale su questioni ambientali che riguardano la salute della collettività .
La petizione, che ha già ottenuto il consenso del Comune di Abano, dimostra l’unione dei cittadini attorno a un tema che tocca da vicino la quotidianità e la sicurezza dei luoghi in cui vivono. La mobilitazione dei comitati non si arresta qui, anzi potrebbe fungere da catalizzatore per ulteriori azioni e richieste alle autorità competenti.
L’impatto del cronoprogramma e la partecipazione alla manifestazione
Rocca ha messo in rilievo come la situazione attuale delle tempistiche relative al termovalorizzatore faccia emergere un quadro di incertezze. Con il cronoprogramma di Gualtieri oramai fuori rotta, il suo operato è messo in discussione. La Regione, infatti, appare più consapevole delle scadenze e degli impegni da rispettare.
A seguito di queste circostanze, i comitati si preparano a scendere in piazza per un corteo previsto per sabato primo marzo. Gli organizzatori promettono una forte partecipazione, chiedendo non solo maggiore attenzione al procedimento ma anche il rispetto di due aspetti fondamentali: rigore e trasparenza. Questo è un forte richiamo alle autorità competenti affinché si garantisca un’informazione chiara e puntuale ai cittadini, alla luce delle implicazioni che la gestione dei rifiuti e dell’inceneritore ha sulla comunità . La lotta per la salute della popolazione è ora più che mai palpabile, con l’importanza di riportare l’attenzione su un tema delicato e spesso trascurato nel dibattito pubblico.