Nuovi controlli allo stadio Olimpico: fermati tifosi romanisti e sanzioni per comportamenti illeciti

Nuovi controlli allo stadio Olimpico: fermati tifosi romanisti e sanzioni per comportamenti illeciti

Controlli rigorosi allo stadio Olimpico di Roma portano all’arresto di un tifoso per uso improprio del biglietto e alla denuncia di altri due per resistenza, in un contesto di “tolleranza zero”.
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Nuovi controlli allo stadio Olimpico: fermati tifosi romanisti e sanzioni per comportamenti illeciti - Gaeta.it

Un episodio significativo ha avuto luogo recentemente allo stadio Olimpico di Roma, dove un trentanovenne romanista ha tentato di accedere all’impianto con un biglietto intestato al fratello. La sua intenzione di entrare non ha fatto i conti con il rigoroso sistema di controlli in atto, progettato dalle forze dell’ordine per garantire la sicurezza degli spettatori e il rispetto delle normative vigenti.

I controlli rigidissimi dei tornelli

Le procedure di sicurezza presso lo stadio Olimpico includono un doppio step: prefiltraggio e filtraggio completo ai tornelli, tutti pensati per garantire un accesso sicuro e ordinato. Quando il trentanovenne ha tentato di utilizzare il biglietto del fratello, il sistema di ticket-checking ha immediatamente attivato un alert. Gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Prati hanno prontamente bloccato il giovane. Dopo i controlli di routine, è scattato l’arresto per “violazione del Daspo”, il divieto di accesso agli eventi sportivi per soggetti già noti per comportamenti violenti o illeciti in passato.

Questa operazione evidenzia quanto fosse ferrea la programmazione delle forze dell’ordine, che non hanno mostrato tolleranza verso coloro che tentano di eludere le regole, nonostante sappiano le conseguenze.

Resistenza ai controlli

Ma non è finita qui. Altri due tifosi romanisti, un ventisettenne e un ventinovenne, sono stati coinvolti durante le stesse fasi di controllo ai tornelli di accesso alla Tribuna Tevere. Entrambi hanno manifestato palesemente la loro “insofferenza” nei confronti degli agenti e dei steward, rendendosi protagonisti di comportamenti che hanno portato alla loro denuncia. La resistenza a pubblico ufficiale è un reato serio, che comporta sanzioni significative. Il ventisettenne, in particolare, ha anche rifiutato di fornire le proprie generalità, aggravando ulteriormente la sua situazione legale.

Le forze dell’ordine hanno puntualizzato che tali azioni non verranno tollerate e che ogni tentativo di ostacolare il lavoro degli agenti rappresenta una violazione della legge.

Sanzioni per uso di sostanze stupefacenti

Nella stessa giornata di controlli, due tifosi sono stati sanzionati per possesso di sostanze stupefacenti, intercettati durante le operazioni di prefiltraggio. Anche in questo caso, le violazioni del regolamento d’uso dello stadio sono state contestate. Le autorità hanno posto l’accento sulla necessità di mantenere un ambiente sano e sicuro per tutti gli spettatori.

Questi episodi di intemperanza si inseriscono all’interno di una strategia più ampia promossa dalla Questura di Roma, volta a garantire una fruizione serena degli eventi sportivi e una cultura del tifo responsabile. La sicurezza degli spazi interni dell’impianto e delle aree adiacenti rimane una priorità, e ogni comportamento contrario alle normative verrà trattato con la massima serietà e senza concessioni.

La strategia “tolleranza zero”

Il piano della Questura per promuovere la cultura di uno sport sano prosegue con fermezza. La politica di “tolleranza zero” rappresenta un deterrente contro le condotte illecite e serve a creare un’atmosfera di rispetto e civiltà all’interno dello stadio Olimpico.

Le autorità competenti si sono mostrate decise a mantenere un elevato standard di sicurezza nel corso delle manifestazioni sportive e a escludere ogni forma di comportamento che possa compromettere la sicurezza e la legalità. La determinazione nel perseguire tali obiettivi resterà costante, per evitare che il calcio e il tifo diventino una scusa per episodi di violenza o illegalità.

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