Nuovi dati su cladribina compresse: sicurezza ed efficacia per la sclerosi multipla recidivante

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Nuovi dati su cladribina compresse: sicurezza ed efficacia per la sclerosi multipla recidivante - Fonte: Adnkronos | Gaeta.it

I recenti studi presentati al 40esimo Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis a Copenhagen confermano il profilo di sicurezza a lungo termine e l’efficacia delle cladribina compresse per i pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante . Le presentazioni, che comprendono risultati significativi dallo studio Magnify-MS, evidenziano l’impatto positivo del trattamento non solo sulla progressione della malattia, ma anche sull’infiammazione a livello centrale.

Efficienza a lungo termine di cladribina

Impatto sulla progressione della disabilità

Le investigazioni riportate consistono in studi che analizzano attentamente i pazienti trattati con cladribina compresse nelle varie fasi della SMR. Tra questi, l’estensione dello studio Magnify-MS ha coinvolto 219 pazienti e ha rivelato che il 79,2% di loro non ha mostrato evidenza di attività di malattia durante il quarto anno di trattamento. Questo dato dimostra un notevole successo terapeutico, contribuendo a una riduzione costante e sostenuta dell’attività della malattia. Inoltre, il tasso annualizzato di ricadute è rimasto molto basso, riducendosi ulteriormente nei pazienti che non avevano mai intrapreso trattamenti precedenti.

I risultati degli studi hanno confermato che cladribina non solo è efficace nel prevenire le recidive, ma si rivela anche utile nella conservazione delle capacità funzionali dei pazienti. I dati secondo cui solo il 6,3% dei pazienti ha manifestato segni di progressione indipendente dalle ricadute a due anni dall’inizio del trattamento, evidenziano l’importanza della terapia precoce. Infatti, i pazienti naïve al trattamento hanno mostrato tassi di PIRA significativamente inferiori rispetto a quelli con esperienze precedenti di trattamento.

Protezione delle capacità cognitive

Un altro aspetto rilevante emerso dagli studi è l’impatto positivo di cladribina sulle funzioni cognitive dei pazienti. Dall’estensione del Clarify-MS, che ha monitorato 280 pazienti, è emerso che il 77,5% convertiva i suoi punteggi al noto Symbol Digit Modalities Test in migliori performance o stabilità, a quattro anni dall’inizio della terapia. Questi risultati suggeriscono che cladribina non solo protrae la qualità della vita fisica dei pazienti, ma supporta anche il mantenimento della loro capacità cognitiva.

Nuove scoperte sulla risposta immunitaria

Modifiche nei marcatori infiammatori

Ulteriori risultati ottenuti da un sottostudio di Magnify-MS hanno messo in evidenza la riduzione dell’espressione genica e dei livelli di marcatori correlati all’infiammazione, come le citochine pro-infiammatorie. L’analisi ha dimostrato che il trattamento con cladribina compresse non solo riduce le bande oligoclonali nel liquido cerebrospinale ma può anche modificare le risposte immunitarie indicative di uno stato meno patogenetico del sistema immunitario. Questi dati sono cruciali poiché forniscono indicazioni su come cladribina possa promuovere una risposta immunitaria più equilibrata.

Valore delle analisi del proteoma e trascrittomica

Le analisi proteomiche del liquido cerebrospinale e le trascrittomiche delle cellule T e B hanno ulteriormente confermato i progressi clinici ottenuti con il trattamento. Le scoperte scientifiche dimostrano che cladribina non solo arresta l’evoluzione della malattia, ma offre anche un potenziale profilo immunomodulante, con ripercussioni positive sia per la salute dei pazienti che per il loro quotidiano. Questi progressi pongono le basi per una migliore comprensione del meccanismo d’azione di cladribina e delle sue applicazioni nei terapici futuri.

Attraverso queste ricerche, è chiaro che l’innovativo farmaco rappresenta un’opzione terapeutica promettente e duratura per i pazienti con SMR, supportando l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e l’efficienza del sistema nervoso centrale a lungo termine. La continua necessità di ulteriori studi clinici mira a consolidare ulteriormente i benefici del trattamento e aprire nuove vie per la gestione della sclerosi multipla.

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 da Armando Proietti

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