Otto giovani aspiranti pizzaioli hanno appena terminato un corso gratuito offerto dall’Associazione Logos FormAzione, in collaborazione con l’Antica Pizzeria Da Michele in the World. Questo progetto ambizioso ha come obiettivo non solo di impartire le competenze necessarie a diventare pizzaiolo, ma anche di far comprendere il vero significato di lavorare in una pizzeria di fama internazionale. I corsisti hanno avuto l’opportunità di apprendere attraverso un mix di teoria e pratica, culminando in esperienze dirette all’interno del noto locale di Aversa. L’Antica Pizzeria, simbolo della tradizione napoletana, ha sempre puntato sulla qualità e sull’umiltà, elementi che i corsisti sono stati invitati a interiorizzare durante il corso.
Formazione pratica e teoria: un mix vincente
La formazione si è articolata in incontri che combinavano momenti teorici e pratici. Gli aspiranti pizzaioli hanno ascoltato lezioni dettagliate sui diversi tipi di impasto, sulla scelta degli ingredienti e sull’importanza di mantenere la tradizione viva, senza dimenticare l’aspetto creativo che caratterizza il lavoro di un pizzaiolo. La parte pratica si è svolta direttamente in pizzeria, consentendo ai corsisti di utilizzare il banco e le attrezzature professionali, per un approccio “learning by doing” che ha reso l’esperienza ancora più reale.
Grazie al supporto dei formatori e al loro “M Factor” – un termine coniato per rappresentare l’inconfondibile fattore Michele, tra i valori essenziali per chi lavora nel brand – i partecipanti hanno avuto la possibilità di scoprire l’importanza di umiltà e dedizione. Ogni corsista ha presentato una propria creazione durante il test finale, un aspetto fondamentale per stimolare la propria inventiva culinaria e il proprio stile personale in cucina. La varietà delle pizze serve a evidenziare la volontà di esprimere la propria identità attraverso la gastronomia, un valore che viene fortemente incoraggiato dai formatori.
Le creazioni dei corsisti: tra tradizione e innovazione
Durante l’esame finale, ogni partecipante ha avuto l’opportunità di presentare la propria pizza, frutto della propria creatività. Tra le varie proposte, si sono distinte pizze tradizionali e innovative che hanno suscitato l’ammirazione dei formatori. Ad esempio, Roberto Cacace ha presentato la sua “Granata”, caratterizzata da ingredienti come fior di latte di Agerola e guanciale di maiale, arricchita da una crema di melograno. Roberto De Carolis ha portato in tavola “Lo Scarpariello” con pomodorini e burratina di bufala.
Altri esempi come “Italy” di Ciro Caputo hanno mescolato prodotti tipici come pomodori San Marzano e pesto di basilico genovese, mentre la proposta “Sapori del Monte” di Francesco Pascarella ha rimarcato l’uso di ingredienti rustici come le patate al forno e la salsiccia paesana. Anche “Pizza Ragu'” di Fulvio Basile ha richiamato un grande classico della cucina partenopea, abbinando ragù alla napoletana e polpettine di manzo. Questi piatti non solo celebrano la tradizione, ma introducono anche elementi di novità nel panorama gastronomico.
Riconoscimenti e opportunità future per i corsisti
Tra le otto nuove leve del settore, due si sono distinte per il loro talento, ricevendo l’attestato dell’M Factor: Roberto Cacace con “Granata” e Ghinde, il quale ha stupito con “Bella Italia”. Quest’ultimo, originario del Ghana e mai prima d’ora a contatto con l’arte della pizza, ha dimostrato un’abilità sorprendente nel realizzare un piatto che ha convinto anche i più esperti. Alessandro Condurro, amministratore delegato de l’Antica Pizzeria, ha evidenziato l’importanza di dare a chi è meno avvantaggiato la possibilità di formarsi in questo settore.
La gratuità del corso è un ulteriore passo verso l’accessibilità formativa e professionale. Francesco De Luca, anche lui amministratore dell’Antica Pizzeria, ha reso noto come i formatori lavorino quotidianamente per trasmettere le competenze necessarie affinché i nuovi pizzaioli possano inserirsi nel mondo del lavoro con sicurezza e professionalità. Raffaella F. Alloni, direttrice dell’Associazione, ha commentato il successo del corso che ha dimostrato l’impegno e la serietà dei partecipanti, proiettando ognuno di loro verso un futuro luminoso nel mercato del lavoro.
Saranno quindi l’esperienza e le conoscenze acquisite a guidare questi nuovi pizzaioli nei loro prossimi passi, contribuendo a mantenere viva la tradizione culinaria partenopea nel mondo.
Ultimo aggiornamento il 24 Novembre 2024 da Sara Gatti