Nuovi sviluppi sul carcinoma polmonare: i risultati promettenti dello studio Mariposa 2025

Nuovi sviluppi sul carcinoma polmonare: i risultati promettenti dello studio Mariposa 2025

I risultati dello studio Mariposa rivelano che la combinazione di amivantamab e lazertinib migliora significativamente la sopravvivenza nei pazienti con carcinoma polmonare avanzato, superando il trattamento standard osimertinib.
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Nuovi sviluppi sul carcinoma polmonare: i risultati promettenti dello studio Mariposa 2025 - Gaeta.it

Nel contesto dell’European Lung Cancer Congress 2025, sono stati presentati i risultati di uno studio clinico innovativo, il Mariposa. Questo studio di fase 3 ha esaminato l’efficacia di una combinazione terapeutica costituita da amivantamab e lazertinib nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, in particolare nei pazienti con delezioni dell’esone 19 o mutazioni nel recettore L858R del fattore di crescita epidermico . I dati ottenuti segnalano una significativa estensione della sopravvivenza globale rispetto al trattamento standard ricorrente, l’osimertinib, offrendo uno spiraglio di speranza per i pazienti affetti da questa patologia complessa.

I risultati dello studio Mariposa

Lo studio Mariposa ha dimostrato, per la prima volta, un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale rispetto a osimertinib, il trattamento tradizionale. A differenza della sopravvivenza libera da progressione , che misura il tempo durante il quale il trattamento riesce a impedire la progressione della malattia, la OS fornisce un’indicazione più chiara e diretta dell’impatto terapeutico sulla vita dei pazienti. La sopravvivenza globale mediana non è ancora stata raggiunta, ma le proiezioni suggeriscono che potrebbe superare i 4 anni, a confronto con i 3 anni riportati per chi riceve osimertinib.

Marco Marinis, esperto oncologo presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, sottolinea come questi risultati rappresentino un cambiamento epocale nel trattamento del carcinoma polmonare avanzato. I dati evidenziano una maggiore differenza nei tassi di sopravvivenza nel lungo termine, suggerendo che la combinazione di amivantamab e lazertinib possa diventare il nuovo standard di cura, conferendo ai pazienti un’aspettativa di vita notevolmente migliorata.

Analisi della sopravvivenza nei pazienti

Lo studio ha previsto un follow-up medio di 37,8 mesi, nel quale i pazienti trattati con la combinazione amivantamab più lazertinib hanno mostrato un aumento significativo della sopravvivenza globale rispetto a coloro che avevano ricevuto solo osimertinib. È stato calcolato un rischio di decesso ridotto del 25%, un dato che evidenzia l’efficacia della nuova combinazione terapeutica.

Finora, la mediana di sopravvivenza per i pazienti in trattamento con osimertinib si è attestata a 36,7 mesi. Chi riceve amivantamab e lazertinib, al contrario, presenta una situazione in continua evoluzione, con una OS ancora non raggiunta, suggerendo che gli effetti positivi del trattamento potrebbero estendersi oltre il periodo osservato. Il 56% dei pazienti trattati con la combinazione era vivo a tre anni e mezzo, rispetto al 44% di coloro che avevano ricevuto il trattamento standard. Questi dati indicano un miglioramento tangibile e potenzialmente duraturo delle prospettive di vita per i pazienti con carcinoma polmonare.

Impatti clinici e significato delle nuove terapie

Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco-ematologia all’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, ha messo in evidenza come amivantamab e lazertinib rappresentino attualmente l’unica combinazione terapeutica priva di chemioterapia, capace di mostrare miglioramenti significativi nella sopravvivenza globale. Questo approccio potrebbe segnare un passo avanti fondamentale nella gestione della malattia, offrendo soluzioni più efficaci per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazioni comuni dell’EGFR.

Joshua Bauml, Vice Presidente del settore malattie polmonari per Johnson & Johnson Innovative Medicine, ha compartecipato l’importanza di questi risultati, dichiarando che circa il 20% dei pazienti con NSCLC avanzato ed mutazioni dell’EGFR sopravvive oltre i cinque anni. Le nuove evidenze suggeriscono che il trattamento combinato possa contribuire a migliorare ulteriormente queste statistiche e rinviare il ricorso alla chemioterapia, dando una nuova speranza ai pazienti e le loro famiglie.

La rivisitazione dei protocolli terapeutici in base ai dati emergenti dello studio Mariposa potrebbe quindi rivoluzionare le pratiche cliniche per la gestione del carcinoma polmonare, offrendo prospettive migliori ai pazienti e apportando un significativo cambiamento nel panorama terapeutico.

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