Un altro capitolo si apre nel complesso caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Recenti documenti depositati dalla difesa di Alberto Stasi, già condannato per l’omicidio della giovane, pongono nuovamente l’attenzione su Andrea Sempio, l’amico del fratello della vittima, che attualmente è sotto indagine per omicidio in concorso. L’esposto del 27 luglio 2023 presenta nuovi sospetti, riaccendendo la controversia su un caso che, nonostante la condanna di Stasi, continua a sollevare interrogativi in merito alle reali dinamiche dell’omicidio.
Il contenuto dell’esposto
Nelle due pagine di denuncia, redatte dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, vengono menzionate presunte novità emerse da un’intervista del genetista Francesco De Stefano, chiamato a fornire perizie nel processo bis. De Stefano ha accennato a una rielaborazione di analisi precedenti, rilevando che alcuni dettagli importanti legati alle tracce genetiche rinvenute sulla vittima non erano stati adeguatamente considerati in fase di indagine. In particolare, la difesa di Stasi chiede di riesaminare lo stato di degradazione del Dna, tenendo in conto i progressi scientifici avvenuti negli ultimi anni.
Tale revisione si rende necessaria, anche se un’analisi sullo stesso soggetto era già stata compiuta nel 2017 e archiviata dalla Procura. In aggiunta, gli avvocati di Stasi contattano specialisti come il genetista Ugo Ricci e Lutz Roewer, esperto di profili Y, per analizzare Dna rinvenuto durante le indagini. Nonostante le pratiche investigative standard, la difesa ha confessato di aver prelevato campioni da oggetti appartenenti a Sempio, come una tazzina e una bottiglia d’acqua.
I risultati delle analisi genetiche
Le analisi condotte sui campioni indicano che il Dna presente sulle unghie di Chiara Poggi, insieme a quello dell’ignoto aggressore, si possa confrontare con quello delle persone abitualmente frequentanti la sua abitazione. Importante è il fatto che si sia constatato che la vittima non ha tentato di difendersi dall’aggressore, il che potrebbe avere un significativo impatto sulle indagini. L’analisi fornisce anche informazioni sui Dna maschili rinvenuti, escludendo Stasi da ogni contatto diretto con la vittima e identificando due profili maschili, uno dei quali resta sconosciuto.
La difesa di Stasi ha presentato argomenti forti per collegare Andrea Sempio alle tracce rinvenute sulla mano destra di Chiara, supportando l’ipotesi che Sempio potrebbe aver contribuito alla formazione della traccia genetica. Tali affermazioni sono accompagnate da dettagli tecnici relativi alle possibili identificazioni genetiche, ponendo interrogativi su come procedere per far luce su eventuali collegamenti.
Il parere della Procura e prospettive future
L’ufficio del Pubblico Ministero di Pavia ha espresso un interesse rinnovato nel caso, avvalendosi dell’esperto Carlo Previderé per confrontare i materiali genetici trovati sulla vittima e quelli di Sempio. Per ora, le conclusioni sono preliminari; la Procura non ha mai avuto accesso a un Dna “ufficiale” di Sempio e ha utilizzato materiali forniti dalle indagini difensive di Stasi.
Un importante passo è stato il prelievo del Dna di Sempio, effettuato a marzo 2025, che verrà ora comparato utilizzando formule giuridiche di incidente probatorio. Tuttavia, l’analisi del cromosoma Y supporta una definizione più complessa della discendenza, rendendo difficile l’attribuzione di responsabilità individuale.
In vista prossima di ulteriori accertamenti, è previsto un coinvolgimento diretto di esperti e rappresentanti legali delle parti. Si delinea la possibilità di estendere il campionamento Dna a tutti gli uomini che hanno visitato la villetta di via Pascoli, inclusi amici, familiari e soccorritori. Una strategia simile era stata adottata in altri famosi casi di omicidio, come l’omicidio di Yara Gambirasio.
Sebbene le indagini si siano riaperte, la posizione di Alberto Stasi, condannato con sentenza definitiva, rimane inalterata, finché non ci sarà una richiesta formale di revisione presso la Corte d’Appello di Brescia. Lo sviluppo della situazione continua a far parlare, mentre le voci di potenziali nuovi sospetti riflettono l’eterna complessità del caso.