La gestione dei pazienti con malattie renali nella provincia di catanzaro sta affrontando nuove criticità. L’atto aziendale approvato dall’ospedale Dulbecco ha ridotto i posti letto di nefrologia, suscitando forti reazioni da parte di associazioni di tutela dei pazienti. Questi cambiamenti arrivano in un momento in cui i malati nefropatici aumentano, mentre le risorse e il personale sembrano diminuire o restare invariati. Vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo in questi reparti e quali sono le principali ragioni del disappunto delle categorie interessate.
la riduzione dei posti letto e l’impatto sulla gestione della nefrologia a catanzaro
Il presidio ospedaliero Pugliese di catanzaro ha visto ridursi i posti letto dedicati alla nefrologia, scesi da sedici a quattordici con l’entrata in vigore del nuovo atto aziendale della Dulbecco. Questo significa una disponibilità minore di spazi per ricoverare pazienti cronici e acuti con patologie renali. Sul fronte della dialisi, invece, i posti tecnici sono rimasti quindici, ma in realtà il numero di pazienti trattati ogni turno è superiore: 18 pazienti, più quelli acuti, che vengono gestiti con lo stesso personale e in spazi più ristretti.
La compressione dei locali e la presenza invariata del personale rischiano di peggiorare la qualità dell’assistenza, con possibili ricadute sulla salute dei pazienti. Questa situazione è stata denunciata da Pasquale Scarmozzino, rappresentante dell’Associazione nazionale emodializzati, dialisi e trapianto , che sottolinea come i problemi organizzativi e di risorse causino pesanti disagi.
carenza di personale e situazione critica al mater domini
Il complesso ospedaliero Mater Domini, sempre a catanzaro, risulta segnato da una grave carenza di personale nefrologico. Le unità mediche specializzate indispensabili per seguire i pazienti con insufficienza renale sono insufficienti rispetto alle esigenze crescenti del territorio. Questa mancanza compromette la capacità di garantire cure tempestive e appropriati controlli clinici.
Il problema del personale, secondo l’Aned, non è solo quantitativo ma anche legato a una organizzazione che non favorisce il reclutamento e la stabilizzazione dei nefrologi. Un reparto senza organico adeguato si traduce in un aumento delle liste d’attesa, un’accelerazione della progressione delle malattie renali e un peggioramento della qualità della vita di tanti malati.
l’aumento dei malati nefropatici nel calabria e la richiesta di potenziamento
Nonostante il calo demografico generale in calabria, i malati con patologie renali gravi sono in crescita costante. Secondo i dati forniti da Aned, la prevalenza di pazienti in dialisi è passata da 731 per milione di popolazione nel 2015 a 840 pmp attualmente. Questo incremento mette sotto pressione la rete sanitaria locale, che fatica a garantire servizi adeguati.
L’associazione chiede pertanto l’ampliamento dei posti letto in nefrologia e l’aumento degli spazi per le dialisi, per migliorare soprattutto la prevenzione delle malattie renali croniche . La vera sfida, scrivono, è invertire questa tendenza con un aumento delle risorse dedicate alla cura e alla gestione delle insufficienze renali, anziché ridurle.
critiche alla gestione regionale e al ruolo del commissario dell’azienda ospedaliera
La decisione di ridurre i posti letto nefrologici da parte del commissario dell’azienda ospedaliera Dulbecco, simona carbone, è stata oggetto di critica da parte di aned. L’associazione si è rivolta anche al presidente della regione calabria, roberto occhiuto, chiedendo spiegazioni in merito.
Occhiuto aveva approvato una rete nefrodialitica nel 2023 che stabiliva 16 posti letto al Pugliese, già considerati un numero limite. Lo stesso anno, la XII commissione parlamentare ha iniziato ad analizzare una proposta di legge per lo screening renale, mossa a contrastare la crescente diffusione di nefropatie. L’atto della Dulbecco, riducendo i posti letto, sembra andare contro i provvedimenti e le strategie messe in campo per contrastare questa patologia.
il crollo dei trapianti renali in calabria e le conseguenze sulle cure nefrologiche
Un ulteriore problema riguarda i trapianti di rene in calabria, che sono drasticamente diminuiti. Secondo dati del Centro Nazionale Trapianti, si è passati da 10 interventi nel aprile 2024 a soli 2 attualmente, con un calo dell’80%. Questa situazione aggrava la condizione dei pazienti, costringendoli a lunghi periodi di dialisi che peggiorano la qualità della vita.
L’aumento del numero di dializzati non può essere contenuto solo con il potenziamento degli spazi per la dialisi, ma necessita di un incremento reale dei trapianti, che rappresentano la vera soluzione per molti pazienti. Intanto, il Dipartimento Tutela della Salute regionale non ha avviato misure concrete per affrontare questa emergenza.
la posizione di aned e la difesa dei diritti dei pazienti nefropatici
L’Associazione nazionale emodializzati, dialisi e trapianto continua a denunciare quello che giudica un deterioramento della situazione nefrologica nella provincia di catanzaro. Il segretario Pasquale Scarmozzino ha spiegato che l’associazione non intende fermarsi davanti a eventuali provocazioni o minacce legali per le segnalazioni di carenze.
L’attività di denuncia è considerata parte fondamentale della missione dell’associazione, volta a garantire diritti e tutele a persone con malattie renali e a stimolare le istituzioni a prendere decisioni che favoriscano la salute pubblica.