Oggi, si è ufficializzata una nuova collaborazione nel campo dei trapianti d’organo firmando una convenzione interuniversitaria tra l’università di Roma Tor Vergata, il Policlinico Tor Vergata e il Centro di chirurgia epatobiliare e trapianti, insieme all’università Medica statale di Tirana e all’università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti Pescara. Questo accordo risponde a una specifica esigenza: in Albania, l’attività di donazione e trapianto di organi è praticamente inesistente, limitandosi quasi esclusivamente al trapianto di rene eseguito in sporadici casi e solo nel settore della sanità privata.
Dettagli dell’accordo interuniversitario
L’accordo rappresenta un passo significativo verso lo sviluppo della pratica del trapianto in Albania. È frutto dell’iniziativa di Maria Teresa Lonardo, chirurgo di spicco dell’équipe guidata da Giuseppe Tisone, direttore del Dipartimento di Scienze chirurgiche dell’università di Roma Tor Vergata e responsabile del Centro di chirurgia epatobiliare e trapianti. L’obiettivo primario è avviare un percorso di formazione e aggiornamento per il personale sanitario albanese, che comprende non solo la didattica ma anche la possibilità di svolgere attività di ricerca e collaborazione scientifica.
L’università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti Pescara gioca un ruolo cruciale in questo progetto, grazie ai solidi legami instaurati nel tempo con le istituzioni universitarie e sanitarie albanesi. Si mira a potenziare le attività cliniche attraverso un approccio integrato che coinvolga diverse figure professionali: chirurghi, epatologi, nefrologi, anestesisti e infermieri. La partecipazione attiva di queste figure sarà fondamentale per il trasferimento di competenze e pratiche assistenziali, rendendo il protocollo operante nella realtà albanese.
Inizio di una nuova era per i trapianti in Albania
Questa convenzione segna il primo passo verso una forma di cooperazione sanitaria che potrebbe culminare in programmi di tutoraggio in Albania, in particolare a Tirana, dove una squadra di esperti italiani supporterà le operazioni di donazione e trapianto. L’accordo prevede anche che i temi connessi siano integrati nei programmi didattici annuali delle università coinvolte. Questi programmi includeranno dettagli su come gestire le attività di trapianto e donazione in modo efficace e rispondente alle necessità locali.
L’obiettivo finale è quello di permettere un impatto positivo per i pazienti albanesi, che avranno l’opportunità di accedere a pratiche terapeutiche innovative e a procedure validate sulla base di evidenze scientifiche. La creazione di corsi e attività pratiche è una modalità per garantire che il personale sanitario albanese sia adeguatamente preparato.
Espansione della cultura del trapianto
Un aspetto innovativo di questo progetto è focalizzato sul potenziamento del trapianto di rene da donatore vivente, una pratica che in Albania necessita di un maggiore sviluppo. Si prevede di attivare, infatti, un modello di donazione crossover. Questo implica che, nel caso di incompatibilità tra donatore e ricevente di una stessa coppia, si possano trovare soluzioni attraverso la ricerca di compatibilità con altri donatori e riceventi, persino in altre nazioni. Questo sistema di catene di donazione non solo aumenta le probabilità di successo ma crea anche un network solidale tra coppie in condizioni simili.
Il progetto, pertanto, si profila come una vera e propria opportunità per la diffusione della cultura del trapianto, con l’intento di incrementare il numero di donazioni provenienti da pazienti deceduti. La cooperazione tra università e strutture sanitarie promette di arricchire le esperienze congiunte, garantendo accesso a trattamenti di qualità superiore, frutto della ricerca avanzata nel settore sanitario.
La sigla di questa convenzione rappresenta una base solida per un futuro migliore per i pazienti in Albania, che adesso possono sperare in un accesso più ampio a cure vitali e a trapianti d’organo che prima apparivano inimmaginabili.