La recente nomina del colonnello Andrea Mommo come comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza segna un nuovo capitolo per il territorio. Con i suoi commenti, Mommo delinea una visione che abbraccia non solo la lotta alla criminalità ma anche lo sviluppo imprenditoriale, ponendo le basi per una sinergia tra forze dell’ordine e comunità.
La comunità di Cosenza e la richiesta di sicurezza
Nell’arco della sua visita, il colonnello Mommo ha evidenziato l’importanza della comunità cosentina, descrivendola come un’entità attiva e desiderosa di cooperare con le forze dell’ordine. Parlando con i giornalisti, Mommo ha espresso la propria soddisfazione nel notare una popolazione che, pur affrontando sfide legate alla criminalità, manifesta una forte propensione a supportare le istituzioni preposte alla sicurezza. Questa realtà è particolarmente significativa, considerando il contesto non sempre semplice che caratterizza il territorio.
L’ufficiale ha descritto Cosenza come un’area vasta, dalle peculiarità significative, richiedente un approccio strategico ben definito. La consapevolezza dei cittadini e il loro desiderio di una presenza attiva delle forze dell’ordine sono elementi fondamentali per costruire un clima di fiducia e collaborazione. Secondo Mommo, questo approccio non solo migliora la percezione di sicurezza, ma rappresenta anche un incentivo per le iniziative imprenditoriali, contribuendo a un ambiente socio-economico più stabile.
Le macroaree del territorio cosentino
Il nuovo comandante ha ulteriormente dettagliato come il territorio della provincia di Cosenza possa essere suddiviso in quattro macroaree principali: la zona tirrenica, quella ionica, l’area centrale e infine l’area montana limitrofa al Pollino. Questa suddivisione non è solo geografica, ma risponde anche a specifiche esigenze di sicurezza e organizzative.
La zona tirrenica, ad esempio, presenta sfide legate al turismo e alle attività costiere, mentre l’area ionica richiede attenzione alle dinamiche legate alla vita urbana. L’area centrale, con la sua ampia densità popolare, è considerata cruciale per una strategia integrata di sicurezza. Infine, la zona montana è caratterizzata da un tessuto sociale e naturale unico, che necessita di interventi mirati e innovativi.
Mommo sottolinea anche l’importanza di aree meno frequentate ma non meno significative, come il Savuto e i territori tra Corigliano-Rossano e Cassano, simboli della biodiversità e delle culture locali. Ogni zona avrà bisogno di piani specifici e adattati alle sue esigenze particolari, favorendo così un approccio più capillare e mirato da parte delle forze dell’ordine.
La nuova squadra e la cooperazione con le forze dell’ordine
Durante l’incontro con la stampa, il colonnello Mommo ha presentato la nuova squadra di ufficiali in comando, essenziale per l’attuazione delle strategie delineate. Tra di loro si distinguono nomi come il tenente Massimiliano Cervo, alla guida della Compagnia di Rogliano; il capitano Michelangelo Iocolo, posto alla direzione della Compagnia di Castrovillari; e il tenente Salvatore Arcidiacono, responsabile del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cosenza. A questi si aggiunge il capitano Andrea Aiello, recentemente nominato comandante della Compagnia di Rende.
La formazione di una squadra coesa e amalgamata è un obiettivo stupefacente per Mommo, che sottolinea l’importanza di un approccio collaborativo non limitato alle sole otto Compagnie e al Reparto territoriale di Corigliano-Rossano, ma che si estende a tutte le stazioni. Questa strategia si rivela vitale per una gestione integrata delle forze di polizia, favorita dalla cooperazione con altri corpi di sicurezza, mirando a garantire un ruolo attivo e fattivo nel tessuto sociale locale.
In questa nuova era, Mommo mira a consolidare una rete di protezione che risponda efficacemente alle sfide attuali, dimostrando l’impegno dell’Arma dei Carabinieri nella promozione della legalità e della sicurezza.
Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Armando Proietti