Recentemente, un nuovo comitato nazionale ha preso forma con l’obiettivo di abolire la Polizia Locale in Italia. La nascita di questo movimento si colloca in un contesto di crescente insoddisfazione tra gli agenti di questa forza, che si sentono trascurati dalle istituzioni. Coordinato da Antonio Musciacchio e Massimo Cozzo, il comitato mira a richiamare l’attenzione della politica sulla necessità di un trattamento equo per gli agenti, paragonabile a quello delle forze di polizia statali. Il comitato prevede di avviare una raccolta firme per un referendum abrogativo, che si svolgerà a partire dalla fine di novembre.
La situazione degli agenti di polizia locale
La realtà in cui operano gli agenti della Polizia Locale è caratterizzata da una crescente insoddisfazione e una mancanza di riconoscimento. Gli operatori si trovano a fronteggiare carenze nelle forze di polizia statali, senza ricevere il necessario supporto e le adeguate tutele che spettano a categorie professionali analoghe. Il comitato sostiene che, nonostante le aspettative elevate da parte della politica locale, gli agenti hanno subito un costante deterioramento delle loro condizioni lavorative.
Musciacchio e Cozzo denunciano il fatto che ci si aspetta dagli agenti un comportamento simile a quello delle forze militari, spronandoli a operare in situazioni di emergenza e di sicurezza pubblica. Tuttavia, le garanzie legali e il sostegno economico non sono commisurati all’impegno richiesto. Questo squilibrio ha portato a un crescente malcontento tra gli operatori, che si sentono sfruttati e privi di giuste tutele. Le reazioni di sfiducia nei confronti delle istituzioni locali sono aumentate con il passare del tempo, generando un clima di incertezza e frustrazione nelle caserme.
La proposta di abrogazione della legge quadro 65/86
Il Comitato Nazionale per l’abolizione della Polizia Locale ha come principale obiettivo la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge quadro 65/86, che ha istituito questa forza di polizia. I promotori sottolineano l’importanza di rivedere la normativa che regola l’operato degli agenti, invitando a una riflessione sulla reale necessità di un corpo di polizia con compiti così articolati e spesso sovrapposti a quelli delle forze di Stato.
Le richieste del comitato si muovono su un duplice binario: o una revisione delle tutele e dei contratti per gli agenti di polizia locale, che includa diritti e riconoscimenti simili a quelli delle forze di polizia nazionali, oppure un ritorno ai compiti storicamente amministrativi, rendendo di fatto le funzioni della Polizia Locale meno gravose. Questa proposta, se accolta, potrebbe portare a una ristrutturazione profonda su come vengono gestite le forze di sicurezza locali, con impatti significativi sulle dinamiche lavorative di migliaia di agenti.
Una rete di sostegno su tutto il territorio nazionale
Per garantire un’adeguata raccolta firme e il supporto necessario alla causa, Musciacchio e Cozzo hanno già avviato la costituzione di una rete di organismi locali. Questi gruppi, presenti in diverse regioni, saranno fondamentali per coordinare le attività e informare gli agenti riguardo gli sviluppi del movimento. La collaborazione tra vari presidi contribuirà a rafforzare la voce degli operatori locali e a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di tali rivendicazioni.
La rete di organismi si propone anche di educare e informare gli agenti sul significato delle nuove proposte, oltre a fornire chiarimenti sulle modalità di partecipazione alla raccolta firme. L’iniziativa, secondo i coordinatori, si espanderà rapidamente, coinvolgendo sempre più agenti e permettendo di raccogliere feedback e segnalazioni direttamente dai territori. Con un’azione ben organizzata, il comitato punta a creare un fronte comune per affrontare le istanze di una categoria che, attualmente, si sente inadeguatamente rappresentata e tutelata.