Negli ultimi anni, il dibattito su come conciliare vita professionale e personale si è intensificato in Italia, dando voce a varie proposte legislative. Tra queste, la proposta di istituire un congedo paritario per entrambi i genitori, che prevede 5 mesi di astensione dal lavoro pagati al 100%. Questo provvedimento, sostenuto da Elly Schlein del Partito Democratico, mira a riequilibrare la distribuzione del lavoro di cura tra madri e padri, affrontando così due criticità fondamentali del nostro tempo: la crisi della natalità e il contrasto alla disoccupazione femminile. Vediamo insieme cosa prevede la proposta, come si confronta con il contesto europeo e quali cambiamenti significativi porterebbe nella vita delle famiglie italiane.
Cosa prevede la proposta di congedo paritario
Dettagli della proposta
Nel discorso al Question time del 15 marzo 2024 alla Camera dei Deputati, Elly Schlein ha presentato la proposta di legge che prevede un congedo paritario retribuito al 100% per entrambi i genitori per cinque mesi. Questo passaggio rappresenta un cambio di paradigma nel sistema previdenziale italiano, colpito da disuguaglianze di genere riguardo al congedo parentale. Attualmente, mentre la madre ha diritto a 5 mesi di congedo di maternità, il padre ha solo 10 giorni di congedo obbligatorio, con un divario retributivo significativo, dato che la madre riceve solo l’80% della retribuzione durante il suo congedo.
La proposta di Elly Schlein elenca chiaramente che entrambi i genitori dovrebbero usufruire di un congedo “non trasferibile”, il che significa che nessuno dei due può rinunciare al proprio diritto a favore dell’altro. Questo elemento è cruciale poiché incentiva i padri a condividere le responsabilità familiari, non solo nella vita quotidiana ma anche nella carriera, contribuendo così a una maggiore equità lavorativa.
Obiettivi della proposta
La proposta di congedo paritario risponde a due obiettivi principali: da un lato, mira a contrastare la stagnazione della natalità in Italia, sostenendo le famiglie grazie a misure più favorevoli e, dall’altro, si propone di favorire l’occupazione femminile, mitigando l’impatto delle assenze per maternità nella carriera delle donne. Una maggiore equità nella responsabilità genitoriale potrebbe infatti incentivare le donne a tornare al lavoro dopo la nascita di un figlio, contribuendo in questo modo alla riduzione dei divari di genere nel mercato del lavoro.
Cos’è il congedo paritario genitori
Definizione e modalità
Il congedo paritario per entrambi i genitori è un periodo di astensione dal lavoro che viene concesso a madri e padri, garantendo loro gli stessi diritti in termini di durata e retribuzione. Secondo le linee della proposta, questo diritto dovrebbe concretizzarsi in 5 mesi a testa, retribuiti al 100%, un approccio che rappresenterebbe una vera novità per il panorama italiano.
A differenza del congedo parentale attualmente in vigore, dove la madre riceve un trattamento diverso da quello del padre, la proposta di legge cerca di superare queste disparità. Infatti, modifiche al Testo Unico sulle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità, ex Decreto legislativo 26 marzo 2001 n. 151, sono necessarie per garantire che entrambi i genitori possano godere in modo egualitario di questo diritto.
Impatto sulle famiglie
Implementando questa misura, si prevede che più padri possano prendersi del tempo dal lavoro per occuparsi delle esigenze dei loro figli, favorendo un ambiente familiare più equilibrato. Questo avrà ripercussioni positive anche sulla vita professionale delle madri, che potranno contare su un supporto maggiore e, pertanto, scegliere di rientrare al lavoro con maggiore serenità.
Cosa cambia con il congedo paritario per entrambi i genitori
Differenze rispetto all’attuale sistema
Con l’introduzione del congedo paritario, il sistema di congedi in Italia potrebbe subire trasformazioni significative. Attualmente, come già evidenziato, le madri possono accedere a 5 mesi di riposo, mentre i padri sono limitati a soli 10 giorni. Tale disuguaglianza non solo ha effetti sull’occupazione femminile, ma riflette anche stereotipi di genere tradizionali che relegano le madri alle sole responsabilità familiari.
Con la proposta Schlein, entrambe le figure genitoriali avrebbero accesso a uguali diritti, potendo godere di 5 mesi di congedo retribuito. Questa modifica non solo ridurrebbe le disparità di genere, ma incentiverebbe anche un maggior coinvolgimento dei padri nella crescita dei figli, con effetti positivi sulla salute emotiva e sociale dei bambini.
Retribuzione e titolarità del diritto
Un altro cambiamento significativo riguarda la retribuzione: attualmente, solo il padre fruisce di un congedo retribuito al 100% per i primi 10 giorni, mentre dopo la madre deve accontentarsi dell’80%. La proposta di Schlein prevede la retribuzione totale per entrambe le figure genitoriali per l’intera durata del congedo, portando a un appoggio economico più solido per le famiglie.
Inoltre, l’aspetto della titolarità del diritto è fondamentale: ognuno dei genitori dovrà utilizzare il proprio diritto individualmente, impedendo uno scambio di permessi tra i due. Questo non solo promuove una maggiore equità, ma incoraggia anche una co-responsabilità nei confronti dei figli.
Esempi di congedo paritario in Europa
Modelli di successo
L’idea di congedo paritario non è nuova e diversi Paesi europei hanno già implementato modelli di congedo parentale più equi. In Svezia, per esempio, dal 1974 i genitori possono dividere un congedo parentale di 480 giorni, di cui almeno 60 devono essere riservati a ciascun genitore. Questa soluzione garantisce che entrambi i genitori possano conciliare lavoro e responsabilità familiari.
In Norvegia, è possibile scegliere tra 46 settimane di congedo retribuito al 100% oppure 56 settimane con una retribuzione dell’80%. Anche qui, un certo numero di settimane è riservato esclusivamente ai padri. In Spagna, invece, entrambi i genitori possono usufruire di 16 settimane di congedo retribuito, con obbligo delle prime sei settimane subito dopo la nascita del bambino.
Impatti positivi
Questi modelli europei hanno dimostrato di affrontare con successo le problematiche legate alla natalità e alla disparità di genere nel mercato e nella famiglia. L’analisi dei dati mette in evidenza come il coinvolgimento attivo dei padri durante i primi mesi di vita dei figli favorisca una crescita equilibrata e un miglioramento delle relazioni familiari. Solo nel tempo si vedrà se l’Italia seguirà questa via.
Quando arriva il congedo paritario per entrambi i genitori
Tempistiche legislative
Al momento, la proposta di congedo paritario non ha ancora ricevuto discussione in Parlamento. Ci si attende che venga esaminata durante la redazione della Legge di Bilancio per il 2025. Tuttavia, senza una valutazione e un’approvazione definitive, il provvedimento rimane al momento solo sulla carta.
Le espressioni di interesse e sostegno crescono tra i membri del governo e della società civile, ma gli osservatori e i sostenitori attendono con impazienza i prossimi sviluppi legislativi. Sarà fondamentale seguire attentamente le prossime sedute parlamentari per capire se e quando questa importante misura entrerà effettivamente in vigore.
Risorse utili per genitori
Bonus figli e aiuti disponibili
Per i genitori interessati ad altre forme di sostegno economico, è consigliabile consultare la guida aggiornata ai bonus figli, dove verranno elencati i vari aiuti e supporti disponibili. Le informazioni sui bonus per la genitorialità, dall’Assegno Unico Universale ai diversi tipi di sostegno regionale, possono fare la differenza.
Altri aggiornamenti e articoli
Per restare informati sulle ultime novità in tema di genitorialità e congedi, si invitano i lettori a visitare i nostri articoli dedicati al congedo parentale e al congedo di paternità alternativo. Potrete anche approfondire la proposta relativa al bonus baby sitter, attualmente oggetto di discussione.
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