Il femminicidio, considerato un crimine odioso e specifico, sta per diventare una fattispecie penale autonoma in Italia. A partire da quest’anno, la necessità di tutelare le donne dalle violenze e dagli omicidi perpetrati in ambito familiare e affettivo ha incentivato la creazione di un disegno di legge che sarà presentato al Consiglio dei ministri. Nel 2024, il numero delle donne uccise in Italia ha raggiunto 113, evidenziando l’urgenza di prevedere regole più severe e mirate. Questo provvedimento, fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni, rappresenta un segnale fondamentale in occasione della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo.
Riconoscere il femminicidio come reato autonomo
Nel attuale Codice penale italiano, gli omicidi possono essere aggravati ma non esiste una definizione specifica per il femminicidio, contrariamente a quanto avviene per l’infanticidio. Con la nuova tipizzazione, il femminicidio verrà considerato un reato autonomo, il che sottolinea l’importanza di affrontare e riconoscere gli omicidi legati a una dinamica di potere disuguale tra uomini e donne. L’innovazione giuridica ha lo scopo di garantire una protezione maggiore alle donne, senza tenere conto della presenza di legami familiari o affettivi formalizzati. La definizione mirerà a prevenire e punire severamente le violenze contro le donne, riducendo il numero dei crimini all’interno di contesti relazionali ineguali.
Audizione obbligatoria e nuove procedure per le vittime
Il disegno di legge introduce anche procedure nuove per la gestione dei casi di violenza. Ad esempio, su richiesta della vittima, il Pubblico Ministero sarà obbligato ad ascoltarla, senza la possibilità di delegare il compito agli agenti di polizia. Questo approccio intende garantire che le donne che denunciano violenze possano esprimere direttamente le loro esperienze e necessità. Inoltre, il testo prevede che per le richieste di patteggiamento relative ai reati indicati nel Codice rosso – come stupro, maltrattamenti e stalking – sia assegnato un parere consultivo alla donna, pur senza essere vincolante.
Questo sistema di audizione potrebbe migliorare la sensibilità nel trattare le denunce da parte delle autorità e, di conseguenza, influenzare le decisioni giuridiche. Ci saranno anche misure più rigide riguardo l’applicazione delle distanze minime da rispettare, ampliando la distanza oltre i 500 metri previsti dalle leggi precedenti.
Maggiori responsabilità informative e formazioni per gli operatori
Una componente cruciale del disegno di legge riguarda l’istruzione e la formazione degli operatori del settore. Le nuove norme rafforzano i doveri informativi nei confronti delle vittime, garantendo che siano adeguatamente informate sui propri diritti e sulle procedure legali disponibili. Inoltre, nel 2023, sono già state introdotte nuove responsabilità formative per gli operatori, che saranno ulteriormente dettagliate attraverso linee guida fornite dal dipartimento Pari opportunità.
Le linee di indirizzo si baseranno su ricerche già realizzate e mirano a migliorare la risposta istituzionale ai casi di violenza. È fondamentale che tutte le figure professionali coinvolte nell’assistenza alle donne sappiano riconoscere e affrontare adeguatamente la complessità delle situazioni di violenza di genere.
Normative per supportare le famiglie delle vittime
Infine, il disegno di legge affronta una tematica delicata in merito ai risarcimenti delle famiglie delle vittime di femminicidio. Si sta ipotizzando l’abolizione dell’imposta di registro sui risarcimenti che le famiglie devono affrontare, come denunciato dal caso di Giulia Galiotto, uccisa nel 2009 dal suo ex compagno. La madre della vittima ha denunciato l’ingiustizia di dover affrontare un debito con l’Agenzia delle Entrate per un risarcimento che non avevano mai ricevuto dall’assassino, ora libero.
L’adozione di questa norma sarebbe un passo significativo per alleviare le sofferenze delle famiglie delle vittime, anche se potrebbe non entrare subito nel testo finale del disegno di legge, a causa di questioni di copertura finanziaria. Allo stesso modo, il dibattito parlamentare potrebbe portare a ulteriori correzioni e miglioramenti, facendo emergere la necessità di un supporto strutturato per le famiglie che affrontano il dolore della perdita.