Nuovo dizionario per combattere gli stereotipi di genere: un’iniziativa dell’Università Statale di Milano

L’Università degli Studi di Milano lancia un dizionario educativo per sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori sugli stereotipi di genere e la violenza, promuovendo consapevolezza e dialogo critico.
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Nuovo dizionario per combattere gli stereotipi di genere: un'iniziativa dell'Università Statale di Milano - Gaeta.it

Un’innovativa iniziativa educativa è emersa dall’Università degli Studi di Milano, che ha elaborato un “Dizionario breve sugli stereotipi associati alla violenza di genere e alla vittimizzazione secondaria“. Questo progetto, realizzato dal team di Human Hall, è rivolto principalmente agli studenti delle scuole superiori, con l’intento di sensibilizzare le nuove generazioni riguardo ai pregiudizi e alle narrazioni che circondano la violenza di genere.

L’importanza della lotta contro gli stereotipi

Il tema degli stereotipi di genere è analizzato da Francesca Poggi e Irene Pellizzone, docenti rispettivamente di Filosofia del diritto e Diritto costituzionale. Secondo le esperte, questi stereotipi non sono solo problematiche individuali ma rappresentano strutture profonde all’interno della società. Per questo motivo, la loro eliminazione deve avvenire attraverso un’educazione mirata. Le docenti affermano che poter riconoscere e affrontare tali stereotipi è fondamentale per combattere le narrazioni distorte presenti nella cultura odierna.

Il dizionario si propone di educare i ragazzi a prendere coscienza di alcuni dei messaggi impliciti veicolati da parole che possono sembrare innocue, ma che in realtà rinforzano idee sbagliate sul mondo relazionale e sulle dinamiche di potere. La presentazione di queste problematiche in un linguaggio accessibile è una strategia pensata per coinvolgere direttamente il target giovanile.

Contenuti e struttura del dizionario

La peculiarità del dizionario è l’organizzazione in ordine alfabetico di voci che riflettono sui pregiudizi sociali, utilizzando un linguaggio semplice ma incisivo. Ogni voce è affiancata da vignette illustrative, che rendono l’impatto informativo immediato e riconoscibile. Per esempio, la sezione dedicata alla “F” di Famiglia propone una riflessione sulle dualità di questo concetto: sebbene la famiglia rappresenti un luogo di affetto e protezione, non sempre è così. La dicotomia evidenzia come alcuni ambienti familiari possano diventare sfondi di violenza.

Questa scelta di rappresentazione ha come obiettivo quello di far emergere le contraddizioni nascoste dietro le parole, stimolando il dialogo e la consapevolezza tra i giovani. L’iniziativa si propone quindi non solo di informare, ma anche di creare spazi di confronto per favorire il dibattito e l’analisi critica di situazioni quotidiane che possono sembrare accettabili ma che, in realtà, celano dinamiche problematiche.

Momenti di confronto e crescita comunitaria

Nel corso della presentazione del dizionario, diverse figure istituzionali hanno partecipato al dibattito sui temi trattati dall’opera. Marilisa D’Amico, prorettrice dell’Università, ha evidenziato la necessità di affrontare i cosiddetti “in realtà” che emergono dalle parole comuni, dando voce anche a esperienze di vita vissuta. L’incontro è stato una piattaforma per riflessioni condivise tra accademici, amministratori e membri della comunità, ponendo l’accento sulla necessità di un’alleanza tra istituzioni e cittadini.

Elena Lucchini, assessore regionale alla Famiglia, ha sottolineato come la collaborazione tra diversi attori sociali, nonché il coinvolgimento delle competenze accademiche e professionali, siano fondamentali per promuovere un cambiamento culturale profondo. Infine, Elena Lattuada, delegata alle pari opportunità del Comune di Milano, ha ripreso il tema della responsabilità collettiva in questa lotta, parlando di un “patto intergenerazionale” tra donne per affrontare il problema della violenza, sottolineando anche l’importanza di analizzare come il linguaggio quotidiano possa alimentare stereotipi nocivi.

Questo dizionario rappresenta quindi non solo un’azione educativa, ma anche un passo verso una maggiore inclusione sociale e culturale, mettendo in luce il lavoro necessario per sradicare le ingiustizie che affliggono la società. La dimensione collettiva e partecipativa di questo progetto promette di radicare ulteriormente il tema nella coscienza sociale, avviando un dialogo costruttivo verso un futuro più consapevole.

Ultimo aggiornamento il 25 Novembre 2024 da Sofia Greco

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