Nuovo museo a Santo Stefano: firmato l'accordo per il recupero dell'ex carcere borbonico

Nuovo museo a Santo Stefano: firmato l’accordo per il recupero dell’ex carcere borbonico

Apertura parziale del Museo di Santo Stefano a Ventotene: un accordo per valorizzare l’ex carcere borbonico, trasformandolo in un polo culturale multifunzionale entro il 2025, affrontando anche le sfide di accessibilità.
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Nuovo museo a Santo Stefano: firmato l'accordo per il recupero dell'ex carcere borbonico - Gaeta.it

L’apertura parziale del Museo di Santo Stefano è un passo deciso verso la valorizzazione della storia e della cultura di Ventotene. È stato recentemente sottoscritto un accordo tra la struttura commissariale e la direzione generale del Ministero per la Cultura, che segna un avanzamento significativo per il recupero dell’antico penitenziario, previsto entro la fine dell’anno 2025. Questo progetto mira a dare nuova vita a un luogo ricco di storie e architettura unica, inserendolo in un contesto museale che potrà educare e attrarre visitatori.

Il percorso verso la valorizzazione del museo

Il commissario straordinario di governo, Giovanni Maria Macioce, ha espresso riconoscenza nei confronti del Direttore Massimo Osanna e del suo team di lavoro per la loro dedizione nel trasformare questo sogno in realtà. Macioce ha sottolineato che la cooperazione tra le istituzioni è fondamentale per la realizzazione di progetti che servono l’interesse pubblico. L’obiettivo è rendere l’ex carcere borbonico non solo un museo, ma anche un polo culturale multifunzionale, un centro dove la storia e l’educazione si intrecciano.

La Stecca ottocentesca dell’ex penitenziario, progettata dall’ingegnere Francesco Carpi, rappresenta un autentico gioiello architettonico che sorge sull’isolotto di Santo Stefano. La struttura è stata operativa dal 1795 fino al 1965, periodo durante il quale ha ospitato detenuti in condizioni estremamente dure. L’intento del progetto è di riscoprire e raccontare la sua storia complessa, inglobando elementi di architettura, cultura carceraria e memoria storica. Il team di esperti, tra cui Roberto Vannata, Michela Cascasi, Alice Lentisco, e Ferdinando Scianna, sta elaborando un piano che rispetti l’importanza storica di questo luogo riconvertendolo in un museo vivente.

Problemi di accessibilità al museo

Uno degli ostacoli principali da affrontare è l’accessibilità all’ex carcere borbonico. Questo aspetto è cruciale per trasformare la struttura in un museo e una scuola di alta formazione. Le restrizioni imposte dalla Commissione VIA nel 2021 hanno reso difficile la realizzazione di infrastrutture sicure per l’arrivo e la partenza dei visitatori. Macioce ha affermato di essere impegnato nella ricerca di soluzioni praticabili con l’ausilio di Invitalia, l’ente incaricato di attuare l’intervento.

L’obiettivo è trovare strategie che garantiscano lo sbarco in sicurezza, elemento che finora non è stato adeguatamente affrontato. Il commissario ha insistito sul fatto che l’accessibilità sarà uno dei principali argomenti discussi nel prossimo Tavolo Istituzionale Permanente, in programma a Roma il 21 gennaio, dove partecipano rappresentanti delle otto amministrazioni statali coinvolte. Quest’incontro sarà un’occasione per valutare e discutere le possibili soluzioni affinché tutti possano visitare in sicurezza questo eccezionale patrimonio culturale.

Finanziamento e futuro del progetto

Il progetto di recupero e valorizzazione dell’ex carcere borbonico ha recentemente ricevuto un ulteriore stanziamento di 10 milioni di euro, come deliberato nell’ultima riunione del CIPESS a novembre. Questi fondi si uniscono ai già vitali investimenti necessari per dare vita a una struttura che possa rispondere tanto alle esigenze di conservazione quanto a quelle didattiche e turistiche.

Il finanziamento rappresenta non solo un passo cruciale per il progresso del progetto, ma anche un segnale dell’impegno delle istituzioni nella valorizzazione di beni culturali spesso trascurati. Con il giusto supporto e la volontà di superare le difficoltà, è possibile trasformare l’ex carcere borbonico in un luogo di apprendimento e di scambio culturale, promuovendo la storia di Ventotene e il suo significato per le generazioni future.

Ultimo aggiornamento il 23 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina

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