Il Museo del Corso, un nuovo importante polo culturale nella capitale, è stato inaugurato dalla Fondazione Roma. Questo spazio unisce Palazzo Sciarra Colonna e Palazzo Cipolla, presentando per la prima volta al pubblico la Collezione permanente e l’Archivio storico della Fondazione. Il taglio del nastro avviene in coincidenza con l’arrivo della ‘Crocifissione bianca’ di Marc Chagall, un’opera molto attesa all’interno del contesto del Giubileo. L’esposizione del dipinto, che sarà visitabile dal 27 novembre 2023 fino al 27 gennaio 2025, rappresenta un significativo momento di riflessione artistica e spirituale.
La crocifissione bianca di Chagall
Il prestito della ‘Crocifissione bianca’ dall’Art Institute di Chicago è stato fortemente voluto da monsignor Salvatore Fisichella, figura di spicco del Dicastero per l’Evangelizzazione. Durante una visita in anteprima, Fisichella ha raccontato il percorso che ha portato questo capolavoro a Roma, descrivendone l’impatto emozionale. Realizzato dopo la Notte dei Cristalli del 1938, il dipinto ritrae un Cristo crocifisso illuminato da una luce bianca, in contrasto con le figure circostanti che evocano le persecuzioni subite dal popolo ebraico. Il messaggio dell’opera è quello di un’arte che, malgrado la sofferenza rappresentata, riesce a trasmettere luci e speranze.
Fisichella ha chiarito l’importanza del messaggio di speranza che la crocifissione di Chagall comunica, sottolineando come questo anno santo non sia solo un annuncio ma un’esperienza concreta. L’invito è a ‘vedere, toccare e vivere’ la speranza, e l’opera di Chagall diventa un simbolo di questo messaggio, accessibile non solo ai cattolici ma a tutti. La scelta di non collocare l’opera all’interno di una chiesa è stata pensata per allargare la fruibilità a chi potrebbe sentirsi escluso.
I commenti delle autorità
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha descritto il dipinto come un “grande regalo” per la città, paragonandolo a un Giubileo della speranza. Ha richiamato alla mente i momenti storici drammatici che hanno segnato il 1938, quando Chagall ha creato l’opera, e ha evidenziato il suo messaggio di unità tra tutti gli esseri umani. Per Gualtieri, l’accostamento del dipinto al Museo rappresenta un doppio dono per la città. La creazione di questo nuovo spazio museale è vista come una valida occasione per riscoprire la storia e la cultura di Roma attraverso l’arte.
La vocazione dei palazzi uniti nel museo
Franco Parasassi, presidente della Fondazione Roma, ha spiegato le distinte funzioni che Palazzo Sciarra e Palazzo Cipolla assumeranno nel nuovo Museo. Palazzo Sciarra diventa uno scrigno dove sono conservate le opere della collezione permanente, dal ‘400 ad oggi, e l’Archivio storico della città. Le visite saranno gratuite e guidate, a sottolineare l’importanza di favorire l’accesso alla cultura. Questo approccio ha già mostrato risultati positivi, con il palazzo che è stato tra i siti più visitati nel corso delle Giornate Fai.
Dall’altra parte, Palazzo Cipolla ospiterà mostre temporanee caratterizzate da un rigore scientifico e sociale, riflettendo l’impegno della Fondazione con la città. Dopo Chagall, è previsto un evento dedicato a Picasso nel 2025, con opere provenienti dalla mostra di Milano unite a nuovi prestiti, creando un percorso espositivo innovativo per il pubblico romano. Inoltre, è già in programma una mostra su Dalì, il che dobbiamo guardare come un passo per consolidare la vocazione internazionale del nuovo Museo, che promette di diventare un punto di riferimento per l’arte a Roma.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Donatella Ercolano