Il progetto per la realizzazione del nuovo ospedale a Pordenone continua a suscitare dibattito e critiche, sia in ambito politico che tra i cittadini. I recenti commenti del ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, in una lettera indirizzata al Messaggero Veneto, hanno messo in luce le problematiche legate alla decisione di costruire la nuova struttura all’interno delle stesse mura del vecchio ospedale su via Montereale. Un tema che, oltre a essere rilevante per la salute pubblica, coinvolge anche questioni di tipo economico e logistico, toccando la vita quotidiana della comunità pordenonese.
Le critiche di Luca Ciriani sulla scelta del sito
Luca Ciriani non ha risparmiato parole forti nel suo giudizio sull’operato della politica pordenonese. Oltre a definirlo uno degli errori più gravi degli ultimi vent’anni, ha evidenziato come la sua proposta, fatta nel 2013, fosse finalizzata a realizzare il nuovo ospedale in una località più strategica, nella zona della Comina, a nord della Pontebbana. Questa posizione, secondo Ciriani, avrebbe garantito una maggiore efficienza e un’interazione più funzionale con il resto della provincia, favorendo un’adeguata viabilità e la creazione di parcheggi per gli utenti.
Il ministro ha specificato che non si trattava di un capriccio, ma di una visione ben articolata per preservare la modernità della struttura. La realizzazione di un ospedale all’avanguardia avrebbe comportato la dotazione di servizi intermodali, essenziali in un’epoca in cui la mobilità è fondamentale per garantire l’accessibilità alle cure. La scelta della posizione attuale, secondo Ciriani, ha negato alla provincia di Pordenone l’opportunità di avere una struttura sanitaria di alto livello, progettata secondo gli standard più avanzati.
I costi e i tempi di realizzazione: un bilancio del dispendio economico
Lamentando un costante incremento dei costi, Ciriani ha messo in evidenza come il progetto originale avesse previsto una durata dei lavori di circa cinque anni, mentre l’attuale realizzazione ha subito un ritardo di ben undici anni. La situazione ha portato a un dispendio economico enorme, con costi che, secondo le stime, sarebbero addirittura triplicati rispetto alle previsioni iniziali. Questa disparità solleva interrogativi non solo sulle capacità di gestione amministrativa, ma anche sull’efficacia delle scelte fatte.
Le difficoltà logistiche legate all’ubicazione del nuovo nosocomio sono innate, portando alla nascita di un “ospedale soffocato”, come lo ha definito Ciriani. La nuova struttura non risponde appieno alle esigenze della cittadinanza: viabilità inadeguata e limitati spazi per il parcheggio mettono a dura prova i pazienti e i visitatori. L’ospedale, una volta completato, non riesce a decollare pienamente come hub sanitario, rendendo necessaria una riflessione su come migliorare l’accessibilità e l’efficienza dei servizi erogati.
L’assenza all’inaugurazione: un gesto di coerenza politica
Ciriani ha anche espresso la sua intenzione di non partecipare all’inaugurazione del nuovo ospedale, ribadendo che non sarebbe stato giusto presenziare alla cerimonia del taglio del nastro. La scelta di ritirarsi dall’evento è una questione di coerenza per il ministro, che preferisce rimanere fedele ai propri principi piuttosto che apparire in un contesto che giudica problematico. È chiaro che il rammarico di Ciriani non è solo per la mancata realizzazione della sua visione, ma principalmente per le conseguenze che una decisione dettata da “meri calcoli politici” avrà sulle comunità locali.
La vicenda del nuovo ospedale è emblematica delle complessità politiche e amministrative che si intrecciano nella gestione dei servizi pubblici. Le scelte fatte da una giunta comunale di centro sinistra rispetto alla giunta regionale di centrodestra possono avere impatti duraturi, non solo sul piano economico, ma anche sulla qualità della vita dei cittadini. Un tema che certamente merita un’analisi approfondita e un coinvolgimento attivo della comunità nel processo decisionale riguardante la rete sanitaria.
Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2024 da Laura Rossi