Nuovo presidente di Confindustria Udine: Luigino Pozzo punta su ripresa e sostenibilità

Nuovo presidente di Confindustria Udine: Luigino Pozzo punta su ripresa e sostenibilità

Luigino Pozzo è stato eletto presidente di Confindustria Udine, proponendo strategie per affrontare la crisi economica e l’immigrazione, con l’obiettivo di preparare le aziende al 2026.
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Nuovo presidente di Confindustria Udine: Luigino Pozzo punta su ripresa e sostenibilità - Gaeta.it

L’elezione di Luigino Pozzo a presidente di Confindustria Udine segna un passo significativo per il mondo imprenditoriale locale. In occasione della sua nomina, Pozzo ha condiviso le sue visioni per il futuro, affrontando temi cruciali come la crisi economica e il settore dell’immigrazione. Il suo discorso si è concentrato sulla necessità di una strategia che porta al 2026 come anno di recupero, affrontando in anticipo le problematiche in vista.

L’elezione di Luigino Pozzo come nuovo presidente

Luigino Pozzo è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei delegati di Confindustria Udine. La sua nomina arriva in un contesto economico sfidante, con il 2025 che si prospetta come un periodo critico per varie aziende del territorio. Pozzo ha formato una squadra di vicepresidenti composta da Chiara Valduga, Nicola Cescutti e Mario Toniutti, con l’obiettivo di unire le forze e garantire un sostegno adeguato agli imprenditori locali.

Durante il suo intervento, il nuovo presidente ha enfatizzato l’importanza delle imprese all’interno del sistema economico, ponendo gli imprenditori al centro delle politiche da attuare. Questo approccio mira a sensibilizzare sui bisogni reali del settore, promuovendo una rappresentanza più attiva e consapevole delle sfide da affrontare.

Sfide future: il 2025 e il ruolo dell’immigrazione

Nel suo discorso d’investitura, Pozzo ha evidenziato i grandi cambiamenti in arrivo per il 2025, un anno che potrebbe presentare complicazioni significative per il tessuto imprenditoriale friulano. A fronte delle difficoltà economiche, il presidente ha esortato a costruire un ponte verso il 2026, anno che prevede per lui una potenziale ripresa. Con uno sguardo attento alla situazione attuale, Pozzo ha invitato le aziende a prepararsi ad affrontare le prossime sfide.

Uno dei temi centrali toccati è stato quello dell’immigrazione, che riveste un’importanza fondamentale per il futuro del lavoro nel Friuli. Pozzo ha portato alla luce la previsione di un possibile vuoto occupazionale, stimando che nel 2030 potrebbero mancare ben 100mila lavoratori. Questo dato ha sottolineato la necessità di sviluppare politiche per l’immigrazione qualificata, favorendo l’ingresso nel territorio di professionisti in grado di soddisfare le esigenze delle aziende locali.

Riflessioni sulla dignità del lavoro e il coinvolgimento delle imprese

Luigino Pozzo, nel suo intervento, ha insistito sul fatto che la dignità del lavoro deve rimanere un principio guida nelle politiche del lavoro. Le aziende, sempre più coinvolte in un contesto di globalizzazione, hanno il compito di garantire opportunità, formazione e crescita professionale ai propri dipendenti. A tale scopo, Pozzo ha auspicato una sinergia tra pubblico e privato, per promuovere progetti che sostengano il lavoro e l’occupazione.

Inoltre, il presidente ha ricordato che il coinvolgimento delle imprese deve estendersi oltre le mere responsabilità economiche, abbracciando una prospettiva sostenibile e sociale. Investire nel capitale umano e promuovere un ambiente lavorativo inclusivo è cruciale per un futuro produttivo e sano, dove le risorse siano valorizzate e ben gestite. La visione di Pozzo è quella di un sistema dove le aziende si muovono verso un progresso condiviso, affrontando insieme le sfide economiche e sociali.

Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano

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