La Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin ha reso noto il nome del nuovo presidente di giuria per il 22° premio giornalistico, dedicato alla memoria dei quattro professionisti triestini. Marco Damilano, noto giornalista, subentra a Riccardo Iacona, portando la sua esperienza e visione in un contesto in cui il giornalismo è sempre più minacciato. Il bando per la partecipazione è stato reso pubblico, invitando i giornalisti a concorrere con opere che testimoniano la verità.
Il ruolo di Marco Damilano e le sfide del giornalismo contemporaneo
Marco Damilano, noto per il suo impegno nel fornire una narrazione accurata e diretta delle vicende attuali, ha assunto il ruolo di presidente di giuria in un momento particolarmente critico per il panorama informativo. Le sue parole risuonano forti e chiare: “Oggi i giornalisti sono nel mirino, testimoni scomodi di guerre e crimini contro l’umanità, spesso relegati in un angolo, eliminati dalla narrazione ufficiale.” Questo richiamo alla situazione attuale evidenzia come il giornalismo di inchiesta, fondamentale per una democrazia sana, sia costantemente sotto attacco, anche nella nostra realtà.
Damilano ha sottolineato la scomparsa di voci fragili e marginali, suggerendo che, senza un forte sostegno a queste narrazioni, rischiamo di perdere una parte cruciale della nostra società. La sua nomina rappresenta una speranza per il giornalismo, con l’intento di mantenere viva la memoria di chi ha pagato un prezzo alto per la verità.
Il significato della Fondazione Luchetta e la sua missione
La Fondazione, con oltre 30 anni di esperienza, ha come obiettivo quello di mantenere viva la memoria di Marco Luchetta e dei suoi colleghi. Daniela Schifani Corfini Luchetta, presidente della Fondazione, ha ribadito l’importanza del loro lavoro nel ricordare “Marco, Saša, Dario, Miran.” Questi nomi non sono solo simboli; sono rappresentazioni viventi di un mondo dove la verità viene perseguita con coraggio.
La Fondazione si impegna a riconoscere e sostenere il lavoro dei giornalisti che si confrontano con la realtà spesso dolorosa delle guerre, delle ingiustizie e delle marginalizzazioni. Questa missione rimane più che mai attuale, in un contesto globale in cui la guerra e i conflitti sembrano lontani solo in apparenza, ma che influenzano le vite di molti.
Come partecipare al premio giornalistico
Il bando per la candidatura al premio giornalistico è aperto fino al 25 giugno 2025. I giornalisti possono iscrivere le proprie opere pubblicate tra il 21 maggio 2024 e il 21 giugno 2025, su qualsiasi testata giornalistica, sia essa cartacea, televisiva o web. Questo incentivo mira a stimolare la produzione di lavori che siano non solo informativi ma anche riflessivi e pertinenti, poiché ogni storia raccontata dona voce a chi, nella società, rimane spesso in secondo piano.
Fabiana Martini, segretaria di giuria, ha sottolineato l’importanza di dare un nome e un volto alle vittime delle atrocità, sia nei conflitti che nella quotidianità. “La guerra ci riguarda sempre” ha evidenziato, sottolineando che le storie scritte dai giornalisti sono il modo migliore per rendere giustizia a chi non ha la possibilità di raccontarsi. In un’epoca che richiede sempre maggiore responsabilità da parte di chi informa, questo premio si propone come un faro di speranza per un giornalismo che ha bisogno di riscoprire il valore della verità e dell’impegno sociale.