Il Parco archeologico di Ercolano si appresta a vivere una nuova era di sviluppo e valorizzazione grazie a un recente protocollo d’intesa firmato a Roma presso il Ministero della Cultura. Dopo oltre venti anni di collaborazione fruttuosa tra il Packard Humanities Institute e la direzione del Parco, questo accordo rappresenta un importante passo avanti per la rinascita di uno dei siti archeologici più significativi dell’Antica Roma.
Le autorità presenti alla cerimonia di firma
La cerimonia di firma del protocollo d’intesa ha visto la partecipazione di diverse figure di spicco nel panorama culturale e istituzionale, tra cui il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il Direttore generale Musei, Massimo Osanna. Hanno assistito anche il Direttore del Parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, il Sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, e i presidenti del PHI, David W. Packard, e dell’Istituto Packard per i Beni Culturali, Michele Barbieri.
La presenza di queste autorità sottolinea l’importanza e il peso di questo accordo nel contesto della valorizzazione patrimoniale italiana. Con la firma di questo protocollo, si sancisce un impegno collettivo a favore di interventi mirati che mirano a tutelare e promuovere il sito di Ercolano agli occhi del mondo.
Gli interventi previsti dall’accordo
Il nuovo protocollo d’intesa stabilisce un ampio programma di interventi che si concentreranno principalmente sulla riqualificazione delle aree sud ed est dell’Antica Ercolano. Tra gli interventi prioritari, spiccano la costruzione di nuovi depositi permanenti dotati di laboratori di restauro e una moderna sede per il Parco archeologico.
Un aspetto fondamentale del progetto è rappresentato dalla generosa donazione da parte delle fondazioni Packard di oltre 3 ettari di terreno situati a sud della città antica. Questa area, storicamente affacciata sul mare fino al catastrofico evento del 79 d.C., è stata recentemente dedicata alla coltivazione di piante ornamentali. La cessione di questo terreno offrirà uno spazio prezioso per rimuovere gli edifici moderni non pertinenti ai confini storici del sito, migliorando ulteriormente l’esperienza dei turisti e le viste panoramiche sul golfo di Napoli.
In aggiunta alla costruzione di nuove strutture, l’accordo prevede anche l’ampliamento delle aree verdi circostanti, la creazione di un nuovo accesso su Corso Umberto I, che faciliterà l’arrivo dei visitatori, e l’implementazione di un parcheggio per accogliere sia i visitatori che il personale del Parco. Tutte queste iniziative puntano a rafforzare il legame tra la modernità e la storicità di Ercolano.
La visione del futuro da parte delle autorità
Il Ministro Sangiuliano ha espresso grande entusiasmo per l’accordo, sottolineando l’eccezionale valore del sito archeologico di Ercolano a livello globale. Ha rimarcato l’impegno del Ministero della Cultura nella valorizzazione del sito, evidenziando che questo accordo rappresenta un significativo progresso, con l’acquisizione di nuovi terreni e lo sviluppo di spazi operativi moderni. Parallelamente, Osanna ha delineato come il programma di interventi costruito su decenni di collaborazione con il PHI offra una visione strategica di lungo termine, mirata a un’innovativa gestione degli spazi e agli impatti positivi che ne deriveranno per l’intera comunità.
Francesco Sirano, Direttore del Parco, ha aggiunto un’ulteriore dimensione al dibattito, ponendo l’accento sulla rivoluzione che questo progetto rappresenta per il sito e per le future ricerche. La creazione di un ambiente all’avanguardia nella conservazione del patrimonio costituisce un obiettivo cruciale, soprattutto in relazione al restauro e alla salvaguardia dei resti organici, un’area in cui il Parco di Ercolano si distingue.
Significato culturale e sociale per la città di Ercolano
Il Sindaco Buonajuto ha messo in evidenza come l’accordo siglato con il PHI consolidi un rapporto di lunga durata tra la fondazione e la città, portando a significative ricadute per il turismo culturale e lo sviluppo economico non solo per Ercolano ma per l’intera area circostante. La trasformazione proposta non è solo un’opportunità per il sito archeologico, ma rappresenta anche un trampolino di lancio per il progresso della comunità locale.
David W. Packard ha espresso gratitudine per la possibilità di contribuire a un progetto di tale portata, elogiando il lavoro e la dedizione degli specialisti italiani coinvolti. La speranza è che le best practices emerse da quest’iniziativa possano stimolare l’interesse di altre fondazioni verso la valorizzazione di siti archeologici in Italia, aprendo la porta a nuove collaborazioni che possano arricchire ulteriormente il patrimonio culturale del Paese.