A partire dal 10 novembre, il sistema di ingresso/uscita dell’Unione Europea sarà attivo, richiedendo a tutti i viaggiatori extracomunitari che desiderano accedere all’area Schengen di registrarsi presso le frontiere. Questo cambiamento rappresenta un passo significativo nella gestione dei confini dell’UE post-Brexit, ma solleva preoccupazioni per possibili ritardi ai punti di controllo. Il lancio, rimandato in diverse occasioni, sta ora per diventare realtà, e ci sono interrogativi su come influenzerà i flussi di viaggio e la sicurezza interna.
Il sistema Ees: introduzione e finalità
Un passo verso la modernizzazione delle frontiere
Il sistema di ingresso/uscita dell’Unione Europea è progettato come un’infrastruttura digitale avanzata per registrare e monitorare i viaggiatori esterni. Con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza delle frontiere europee, l’Ees avrà il compito di identificare e monitorare i cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea, il che comporta sfide significative ma anche opportunità di semplificazione.
La Commissaria Europea per gli Affari Interni, Ylva Johansson, ha comunicato con entusiasmo il lancio imminente del sistema, evidenziando che i preparativi sono in fase finale. Le attrezzature necessarie, comprese le barriere automatizzate, sono state installate in tutti i punti strategici di accesso per garantire che il sistema operi senza intoppi. Sarà possibile monitorare l’ingresso e l’uscita delle persone, tracciando la durata effettiva delle permanenze che non possono superare i 90 giorni in un periodo di 180.
Obiettivi di sicurezza e gestione dei flussi
Il sistema Ees mira a contrastare l’immigrazione irregolare e a identificare i viaggiatori che superano il periodo consentito di permanenza all’interno dell’area Schengen. Attraverso il rilevamento di impronte digitali e scansioni biometriche, l’Unione Europea intende rendere più difficile l’ingresso a coloro che utilizzano passaporti falsi. Si prevede che questa implementazione, oltre a migliorare la sicurezza, possa anche facilitare i controlli e l’efficienza operativa alle frontiere.
Nonostante le aspettative positive, resta presente la preoccupazione che il sistema possa risultare complesso da gestire al lancio, con possibili conseguenze sui tempi d’attesa per i viaggiatori.
Chi saranno i soggetti interessati dal sistema Ees?
Viaggiatori extracomunitari e procedure da seguire
Il sistema Ees si applicherà a tutti i viaggiatori provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione Europea che non necessitano di un visto per entrare nell’area Schengen. Questo include, ma non si limita a, cittadini britannici e di diverse altre nazioni che beneficiano di esenzioni visive. Ogni volta che un viaggiatore proveniente da queste categorie attraversa i confini dell’UE, sarà obbligato a utilizzare un chiosco self-service per la registrazione del proprio documento di viaggio.
Il funzionamento del sistema implica la registrazione di informazioni personali, dati biometrici, nonché la data e il luogo di ingresso e uscita. Le impronte digitali e le scansioni facciali dei viaggiatori saranno acquisite ogni tre anni e rimarranno valide per più viaggi all’interno di quel periodo.
Eccezioni e stato operativo
I cittadini dell’Unione Europea, residenti e coloro che detengono un visto per soggiorni a lungo termine, non saranno soggetti al sistema di registrazione. L’Ees influenzerà i punti d’accesso in tutti gli Stati membri del blocco, ad eccezione di Cipro e dell’Irlanda, e si estenderà anche a nazioni non membri dell’UE ma parte dell’area Schengen, come Islanda, Lichtenstein, Norvegia e Svizzera.
La chiara definizione delle categorie di viaggiatori che utilizzeranno il sistema è fondamentale per una gestione efficace e senza intoppi dei nuovi processi ai confini.
Possibili ritardi ai controlli di frontiera
Preoccupazioni sui tempi di attesa
La possibilità di ritardi nella fase di attuazione del sistema Ees è una fonte di preoccupazione tra i viaggiatori e le autorità governative, in particolare nel Regno Unito. Report dell’organizzazione non-profit Statewatch evidenziano l’ansia circa l’efficacia e la rapidità con cui il sistema sarà eseguito, citando che il tempo a disposizione per i test è limitato. I controlli al porto di Dover e in altre aree di interscambio di viaggi sono al centro delle discussioni riguardanti i potenziali ingorghi.
Misure per mitigare l’impatto
Le autorità francesi collaborano attivamente con il governo britannico per ridurre al minimo l’impatto sul traffico dei traghetti tra Dover e Calais. Il ministro dei Trasporti del Regno Unito, Guy Opperman, ha dichiarato che il sistema avrà un “lancio morbido“, accompagnato da misure flessibili destinate a limitare le code e migliorare la fluidità del passaggio alle frontiere. Sarà fondamentale monitorare le reazioni e gli eventuali colli di bottiglia nelle settimane successive al lancio.
L’introduzione dell’Etias
Contesto e funzioni del nuovo sistema
Il Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi dovrà entrare in vigore circa sei mesi dopo il lancio dell’Ees. A differenza del sistema di ingresso e uscita, l’Etias è progettato per garantire che i cittadini extracomunitari non soggetti a visto possano ottenere un’autorizzazione di viaggio prima di entrare nell’Unione Europea. Questa nuova regolamentazione apporterà ulteriori livelli di sicurezza e monitoraggio, contribuendo a una gestione dei flussi entra-ed-esci più efficace.
Tempistiche e modalità d’uso
La Commissione Europea attualmente prevede che l’Etias entrerà in vigore nel 2025. Sebbene non sia stata fissata una data definitiva, le dichiarazioni precedenti suggeriscono che l’attuazione avverrà attraverso un’introduzione graduale. I viaggiatori dovranno richiedere il proprio Etias online, sostenendo un costo di 7 euro, e una volta ottenuta, l’autorizzazione sarà collegata in modo elettronico al passaporto, con una validità di tre anni.
Queste modifiche strategiche nella gestione delle frontiere europee denotano un impegno crescente per garantire la sicurezza e l’efficienza, ma richiedono anche attenzione e adattamento sia da parte delle autorità che dei viaggiatori.