Nuovo spettacolo al Teatro Troisi: Monica Sarnelli esplora la donna attraverso arte e musica

Nuovo spettacolo al Teatro Troisi: Monica Sarnelli esplora la donna attraverso arte e musica

Dal 20 marzo, il Teatro Troisi di Napoli presenta “Sirene, sciantose”, un recital che esplora la condizione femminile attraverso musica e narrazione, sfidando le norme patriarcali della tradizione musicale.
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Nuovo spettacolo al Teatro Troisi: Monica Sarnelli esplora la donna attraverso arte e musica - Gaeta.it

A partire dal 20 marzo, il Teatro Troisi di Napoli ospiterà “Sirene, sciantose, malafemmene ed altre storie di donne veraci“, uno spettacolo che affronta il tema della condizione femminile in modo innovativo. Scritto da Federico Vacalebre e diretto da Carlo Cerciello, questo recital antimisogino si preannuncia come un’importante riflessione sulla figura femminile nella società contemporanea. La protagonista, Monica Sarnelli, offrirà al pubblico un viaggio emozionante attraverso storie e canzoni, evidenziando il contrasto tra la tradizione musicale e la necessità di una narrazione più inclusiva e equa.

Un racconto al femminile tra arte e musica

Il recital presenta un ricco mix di testi, canzoni e videoproiezioni che coinvolgeranno artisti come Enzo Gragnaniello, Peppe Lanzetta e Fuliggine, portando in scena una rappresentazione della città attraverso gli occhi femminili. Le storie di donne saranno raccontate attraverso personaggi che spaziano dalle tradizionali femmene alle mamme, dalle figlie alle trans, mettendo in luce un universo complesso e variegato. L’obiettivo è quello di riflettere sulla realtà di un settore, quello musicale, che risulta ancora molto vincente, ma contaminato da dinamiche patriarcali. Con un mix di ironia e serietà, lo spettacolo intende sfidare le norme di genere presenti nella musica napoletana, invitando il pubblico a considerare un’altra narrativa.

La scenografia e gli interpreti

La scenografia dello spettacolo sarà ricca di simboli, permettendo a Monica Sarnelli di vestire diversi ruoli: da sciantosa a primadonna postmoderna, con accenni a uno stile più informale. Sono previsti momenti in cui la narrazione si intreccia con la musica, grazie alla presenza di una ballerina, una pianista e un quartetto d’archi, oltre a un polistrumentista. Questa varietà di talenti contribuirà a creare un’atmosfera coinvolgente e dinamica. Il supporto video, che utilizza immagini d’archivio e videoclip, rappresenterà un elemento chiave, offrendo spunti visivi che amplificheranno l’esperienza teatrale.

La musica come veicolo di cambiamento

La colonna sonora spazierà tra canzoni famose e meno conosciute, analizzando le radici del maschilismo presente nella musica partenopea, sia del passato che del presente. Gli arrangiamenti musicali, realizzati da Pino Tafuto e Salvio Vassallo, mescolano tradizione e modernità, integrando elementi di electroswing, rap e tango digitale. Le storie di figure storiche come Gilda Mignonette e Teresa De Sio troveranno spazio per raccontare le emozioni, le difficoltà e le aspirazioni di tutte le donne. Monica Sarnelli presenterà una gamma di sentimenti, dal dolce al duro, dall’ironico al profondo, rendendo la musica un mezzo potente per esprimere la complessità dell’esperienza femminile.

Federico Vacalebre e la scrittura teatrale

Federico Vacalebre, noto per il suo lavoro nel campo della musica e della scrittura, ritorna con “Sirene, sciantose” dopo le precedenti esperienze con “Passione tour” e “Carosone l’americano di Napoli“. La sua abilità nel fondere la canzone e il teatro si manifesta chiaramente in questo spettacolo, dove chiede a Monica Sarnelli di esplorare un repertorio che la rappresenti profondamente, andando oltre il suo usuale bagaglio musicale. Attraverso la rivisitazione di brani iconici, lo spettacolo invita a una riflessione critica, rivelando verità spesso scomode ed esaminando le conversazioni attuali sulle disparità di genere. Tra le sorprese, ci sarà la traduzione in napoletano di “Marea” di Madame, un chiaro inno all’orgasmo femminile che assume una nuova veste in “Parea“.

L’attesa è già alta per questo evento che promette di essere non solo un recital musicale, ma anche un’esperienza di crescita culturale e sociale.

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