Nuovo spettacolo 'La Madre di Eva': un viaggio tra generazioni e identità di genere

Nuovo spettacolo ‘La Madre di Eva’: un viaggio tra generazioni e identità di genere

Il nuovo spettacolo teatrale “La Madre di Eva” esplora la transizione di genere e il dialogo intergenerazionale, affrontando temi di identità, amore e diversità al Ridotto dell’Aquila il 23 e 24 gennaio.
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Nuovo spettacolo 'La Madre di Eva': un viaggio tra generazioni e identità di genere - Gaeta.it

La transizione di genere è al centro del nuovo spettacolo teatrale ‘La Madre di Eva‘, una produzione che si propone di affrontare la diversità come un valore fondamentale. In programma al Ridotto dell’Aquila i prossimi 23 e 24 gennaio, l’opera adattata dal romanzo di Silvia Ferreri, diretto e interpretato da Stefania Rocca, si propone di stimolare riflessioni profonde su amore, paura e identità.

La trama di ‘La Madre di Eva’

Ambientato all’interno di una clinica di Belgrado, lo spettacolo presenta un dialogo tra una madre e sua figlia. Mentre nel contesto esterno si stanno preparando per un intervento chirurgico, la madre si rivolge alla figlia, con la quale ha sempre condiviso un intenso legame. La discussione si concentra su Alessandro, il giovane protagonista, che prende coscienza della sua vera identità. Per lui, l’intervento non rappresenta solo un cambiamento fisico, ma segna l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita. Le linee verdi disegnate sul corpo di Alessandro simboleggiano la sua voglia di autoaffermazione e la realizzazione di un desiderio che attende da tempo: “prima dei miei diciotto anni voglio sottopormi all’intervento che mi renderà quello che sono davvero: un uomo”.

La madre, quindi, attraversa un processo di introspezione e rielaborazione della loro storia, intrisa di affetto ma anche di conflitti. La trama affronta il tema del cambiamento in una società che spesso lascia soli coloro che cercano di affermare la propria identità. La relazione madre-figlio è un riflesso di questa complessa dinamica sociale.

Tematiche generazionali e transgender

Stefania Rocca, che veste i panni della madre, sottolinea l’importanza di esaminare il dialogo intergenerazionale all’interno di questa storia. Il contrasto tra le esperienze e le percezioni di diverse generazioni emerge come uno dei fili conduttori dello spettacolo. Secondo Rocca, è fondamentale esplorare le tematiche transgender non solo dal punto di vista degli individui coinvolti nella transizione, ma anche da quello dei familiari. La protezione che i genitori mostrano nei confronti dei propri figli spesso è motivata dalla paura delle discriminazioni che la società può perpetuare.

La madre di Alessandro non è descritta come una figura bigotta, ma come una persona in lotta con pregiudizi radicati e timori legittimi. Il suo percorso emotivo si configura come una sfida profonda deliberatamente esposta, con l’intento di favorire una maggiore comprensione di una tematica così delicata.

Dettagli della produzione e informazioni

La produzione di ‘La Madre di Eva‘ è realizzata da Stage Entertainment, Enfi Teatro e Oraone Production, con la consulenza artistica di Luciano Melchionna e le musiche originali di Luca Maria Baldini. Questo spettacolo si presenta come un’importante iniziativa culturale per il Teatro Stabile d’Abruzzo, un’occasione per percorrere insieme un viaggio emozionante che affronta la diversità, l’amore e la ricerca dell’identità.

Coloro che desiderano partecipare agli appuntamenti del 23 e 24 gennaio presso il Ridotto dell’Aquila possono avere ulteriori informazioni contattando il numero 348.5247096. Con questa proposta, il Teatro Stabile d’Abruzzo si impegna a promuovere un dialogo aperto su temi attuali e rilevanti, rendendo la sua programmazione un punto di riferimento per la comunità aquilana.

Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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