Occupazione in Liguria: Crescita del Part-Time e Preoccupante Stagnazione Economica

Occupazione in Liguria: Crescita del Part-Time e Preoccupante Stagnazione Economica

L’occupazione in Liguria nel 2024 mostra un aumento del lavoro part-time e dell’inattività, con una preoccupante crisi giovanile e un calo nei settori produttivi e tecnologici.
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Occupazione in Liguria: Crescita del Part-Time e Preoccupante Stagnazione Economica - Gaeta.it

I dati Istat sull’occupazione in Liguria per il 2024 rivelano un quadro allarmante, con un preoccupante aumento del lavoro part-time e una crescita del tasso di inattività. Maurizio Calà, segretario generale CGIL Liguria, commenta la situazione mettendo in luce l’appiattimento dei livelli occupazionali e l’arretramento dei settori ad alta tecnologia. Le cifre non sono confortanti e sollevano interrogativi sul futuro economico della regione.

La stagnazione economica e i settori in difficoltà

Maurizio Calà ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla stagnazione dell’economia ligure, evidenziando che l’occupazione è in crisi, specialmente nei settori più produttivi e tecnologici. Il report dell’Istat mostra un incremento dell’occupazione part-time, che è passata dal 21,2% al 21,5%, un dato che evidenzia un cambiamento nella struttura del mercato del lavoro. Questa tendenza è allarmante se si confronta con i valori del Nord-Ovest, dove la percentuale è scesa dal 17,4% al 16,5%, e con il dato nazionale che è passato dal 18% al 17,1%. Questi numeri indicano non solo una maggiore diffusione del lavoro precario, ma anche una precarizzazione del tessuto occupazionale ligure.

Il segretario della CGIL sottolinea l’importanza di una risposta politica adeguata per contrastare questa deriva. A suo avviso, è essenziale un’Europa forte, che investa in ricerca e sviluppo, piuttosto che destinare risorse a spese militari. Calà insiste anche sulla necessità di un governo che promuova lavori di qualità e sostenga investimenti nel sistema educativo e nella tecnologia. La richiesta di un intervento da parte della politica regionale è chiara: è necessario un approccio assennato per affrontare le difficoltà occupazionali.

I dati del mercato del lavoro e l’occupazione giovanile

Un’analisi più approfondita dei dati elaborati da Marco De Silva, responsabile dell’ufficio economico CGIL Genova e Liguria, mette in evidenza le differenze significative rispetto al resto d’Italia. Nonostante un incremento dell’occupazione ligure dello 0,14%, questo risulta notevolmente inferiore rispetto all’1,5% della media nazionale. In particolare, è preoccupante il calo dell’occupazione tra i giovani, con una diminuzione dell’11,6% per la fascia d’età 15-24 anni e un -3% per i 15-34enni. Questi dati sono indicativi di una crisi giovanile che merita attenzione.

Il segmento occupazionale dedicato ai laureati mostra un abbassamento dello 0,3%, mentre a livello nazionale il tasso è in crescita. Tutto ciò coincide con un aumento del tasso di inattività, salito al 28,8% dal 28,1%, risposta diretta ad un carrozzone di Neet che, nella fascia di età 15-29 anni, è aumentato dall’11,3% al 12,4%. Questi dati pongono in evidenza la difficoltà dei giovani nell’inserirsi nel mercato del lavoro e sollevano interrogativi riguardo all’efficacia delle politiche attuate finora.

Le prospettive per l’industria e l’occupazione dipendente

Il IV trimestre del 2024 ha assistito ad un ulteriore rallentamento del settore occupazionale, con un calo generale dello 0,7%, interamente concentrato sull’occupazione dipendente. Questa flessione ha comportato la perdita di oltre 16.000 posti di lavoro, un dato preoccupante di per sé, con riferimento specifico all’industria che ha registrato un drammatico -17,1%. Le conseguenze di questi sviluppi sono visibili nella progressiva contrazione delle opportunità di lavoro, che influiscono in modo diretto sulle economie familiari e sul benessere sociale.

La situazione appare complessa e richiede interventi mirati. Solo un’analisi approfondita delle cause della crisi, seguita da politiche concrete, potrà aiutare la Liguria a risollevarsi. Bisogna iniziare a immaginare un futuro diverso, dove l’innovazione e la crescita economica siano realmente al centro dell’attenzione, per garantire non solo posti di lavoro ma anche opportunità di sviluppo per le generazioni future.

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