Occupazioni abusive a Napoli: il clan Frizziero torna alla carica nella chiesa di Gesù e Maria

Occupazioni abusive a Napoli: il clan Frizziero torna alla carica nella chiesa di Gesù e Maria

A Napoli, le occupazioni abusive di locali vicino alla Chiesa di Gesù e Maria suscitano preoccupazione tra i residenti, che chiedono interventi decisivi per ripristinare legalità e sicurezza.
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Occupazioni abusive a Napoli: il clan Frizziero torna alla carica nella chiesa di Gesù e Maria - Gaeta.it

A Napoli, la questione delle occupazioni abusive continua a destare preoccupazione tra i cittadini. I locali adiacenti alla Chiesa di Gesù e Maria, situati in piazza Eritrea, sono stati oggetto di sequestro a causa di occupazioni illegittime. Tuttavia, i sigilli applicati dalle autorità sono stati più volte rimossi, alimentando la frustrazione dei residenti e la loro richiesta di intervento.

La situazione degli spazi sequestrati

Negli ultimi giorni, i residenti della zona hanno lanciato un appello alle istituzioni, evidenziando come gli occupanti, legati al clan Frizziero della Torretta, siano tornati a utilizzare gli spazi destinati ad attività religiose. Nonostante i ripetuti interventi delle forze dell’ordine, tra cui Polizia Municipale e Carabinieri, la situazione non sembra migliorare. I condomini hanno infatti segnalato che i sigilli apposti ai locali sequestrati sono stati violati più volte, consentendo ai trasgressori di rientrare.

I residenti raccontano di un episodio recente in cui un furgone è apparso nei pressi della chiesa, portando via beni e oggetti che erano stati rimasti nei locali. Questo episodio ha ulteriormente aggravato la già precaria situazione di sicurezza e legalità in quell’area della città. L’occupazione abusiva rappresenta non solo un problema di ordine pubblico, ma anche un attacco al patrimonio storico e culturale napoletano, il quale merita di essere tutelato.

L’intervento delle istituzioni e le richieste dei cittadini

Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, è sceso in campo per sostenere le istanze dei residenti e denunciare l’operato del clan Frizziero. In una dichiarazione recente, Borrelli ha ripreso l’accaduto, sottolineando che non è un caso isolato. Solo pochi mesi fa, una situazione analoga si era verificata con l’ex canonica della Chiesa di San Biagio ai Taffettanari, occupata da membri di un altro clan, quello dei Macor di Pizzofalcone.

Il deputato ha espressamente richiesto interventi decisivi per ripristinare l’ordine e garantire la sicurezza dei cittadini. “Le organizzazioni criminali si appropriano di beni pubblici e storici, creando un clima di paura e ostentando il loro potere,” ha affermato Borrelli. La sua posizione è chiara: i cittadini e i rappresentanti delle istituzioni devono unirsi per opporsi a questa deriva di violenza e occupazioni illegali.

La lotta contro la cultura camorristica

La situazione attuale è il risultato di un fenomeno che si protrae da tempo. L’occupazione abusiva di beni pubblici e privati da parte di clan sta diventando una prassi, in un contesto in cui le istituzioni sembrano in difficoltà nel mantenere il controllo. Il deputato Borrelli ha sottolineato l’importanza di ribaltare questa mentalità, che per anni ha consentito alle organizzazioni camorristiche di proliferare e affermarsi nel territorio.

La necessità di un cambiamento culturale è fondamentale. Le autorità devono avviare un processo non solo di repressione ma anche di educazione e sensibilizzazione della popolazione, per combattere la cultura che reputa la camorra una forza inarrestabile. L’impegno di tutti è necessario per ristabilire legalità, sicurezza e dignità in un’area che richiede azioni tempestive e concrete, sia da parte delle forze dell’ordine, sia della comunità locale.

La situazione in piazza Eritrea rappresenta un esempio emblematico delle sfide che Napoli affronta nel contrastare l’illegalità e la criminalità. Il tempo per agire è ora; il futuro della città e delle sue tradizioni richiede impegno e coesione.

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