Oculisti in ALLERTA: lettera al Consiglio regionale contro le convenzioni con ottici e optometristi

Oculisti in ALLERTA: lettera al Consiglio regionale contro le convenzioni con ottici e optometristi

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Oculisti in ALLERTA: lettera al Consiglio regionale contro le convenzioni con ottici e optometristi - Gaeta.it

Recentemente, tre importanti associazioni di oculisti in Italia hanno sollevato una questione di estrema rilevanza, inviando una lettera al Consiglio regionale della Lombardia. Questa lettera, firmata da figure di spicco nel settore oftalmologico, esprime preoccupazione riguardo a una proposta contenuta nel Piano Sociosanitario integrato lombardo 2024-2028. I professionisti chiedono che vengano rigettati due ordini del giorno che prevedono convenzioni con ottici e optometristi per le prime visite oculistiche, una mossa controversa che potrebbe cambiare le modalità di accesso alle cure oftalmologiche per i cittadini.

Preoccupazione delle associazioni di oculisti

Il fronte compatto delle associazioni professionali

L’Associazione italiana medici oculisti, la Società italiana di scienze oftalmologiche e la Società oftalmologica lombarda hanno unito le forze per opporsi a quanto proposto da alcuni membri del Consiglio regionale. A guidare queste associazioni sono rispettivamente Alessandra Balestrazzi, Teresio Avitabile e Giovanni Staurenghi. La loro lettera, inviata recentemente, sottolinea la necessità di salvaguardare la qualità delle cure oftalmologiche e di garantire che i pazienti ricevano diagnosi e trattamenti adeguati da professionisti qualificati.

L’argomento centrale della missiva riguarda la decisione di considerare le prime visite oculistiche competenza degli ottici e ottometristi, figure professionali che, sebbene siano altamente specializzate nel loro campo, non sono medici. Gli oculisti mettono in guardia sui possibili rischi legati a questa misura, temendo che un abbassamento degli standard possa compromettere la salute visiva della popolazione. Le preoccupazioni riguardano anche le liste d’attesa, che già rappresentano un problema significativo nel sistema sanitario pubblico lombardo.

I rischi delle convenzioni proposte

Le convenzioni con gli ottici per le prime visite potrebbero, secondo i medici, portare a una frammentazione delle cure, con conseguenze potenzialmente gravi per i pazienti. Gli oculisti enfatizzano quanto sia fondamentale che solo professionisti medici, formati in modo rigoroso, garantiscano diagnosi approfondite e interventi terapeutici efficaci. La proposta di delegare le prime visite a figure non mediche viene vista come una misura che non solo potrebbe ridurre la qualità delle cure, ma anche complicare le dinamiche di riferimento tra vari attori della sanità.

In aggiunta, l’Associazione italiana medici oculisti mette in evidenza che le visite oculistiche richiedono competenze specifiche e la capacità di riconoscere patologie oculari complesse, che potrebbero sfuggire a chi non possiede una formazione medica. Questo aspetto è cruciale, soprattutto in un contesto in cui la prevenzione e la diagnosi precoce sono essenziali per evitare la progressione di malattie oculari che possono portare a conseguenze gravi.

La proposta dei consiglieri e le implicazioni per il sistema sanitario

Dettagli degli ordini del giorno

La proposta di convenzione, formalizzata in due distinti ordini del giorno , è stata presentata rispettivamente da 17 consiglieri di Fratelli d’Italia e da due membri di Forza Italia. L’obiettivo dichiarato è quello di ottimizzare il servizio sanitario, soprattutto per quanto concerne le prestazioni oculistiche, che risultano tra le più richieste. Il primo odg invita a «valutare la possibilità di stipulare convenzioni, anche a carattere sperimentale, con operatori qualificati, come ottici e optometristi, per aumentare la capacità di erogazione delle prestazioni».

Questa proposta potrebbe apparire come una soluzione pratica alle lunghe liste d’attesa, che affliggono il settore della salute visiva, rendendo difficile l’accesso ai servizi per coloro che necessitano di controlli regolari. Tuttavia, il modo in cui viene affrontata la questione dei tempi di attesa non sembra considerare adeguatamente le complessità delle cure oculari e la necessità di mantenere standard elevati nella formazione dei professionisti coinvolti.

Conseguenze e ripercussioni

In questo scenario, le ripercussioni di tale proposta potrebbero essere significative. Se il Consiglio regionale decidesse di procedere con l’approvazione degli odg, si rischierebbe di allentare i legami con una tradizione incentrata sulla professionalità medica, a favore di un approccio che potrebbe iniziare a favorire non solo le convenzioni con gli ottici, ma anche la frammentazione dell’assistenza sanitaria in altri ambiti. Pertanto, risulta fondamentale che i rappresentanti del Consiglio tengano in considerazione le preoccupazioni espresse dalle associazioni mediche, per garantire un sistema sanitario che continui a porre al centro la salute e il benessere dei cittadini.

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