Odissea di una famiglia: le difficoltà di assistenza per una giovane disabile a Gioia Tauro

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Odissea di una famiglia: le difficoltà di assistenza per una giovane disabile a Gioia Tauro - Fonte: Ansa | Gaeta.it

La situazione di una giovane donna disabile a Gioia Tauro segna un crudo esempio delle sfide nella sanità pubblica italiana. Domenico Luccisano, pensionato e padre di Rita Erika, racconta le difficoltà che la famiglia affronta per garantire assistenza alla figlia di 35 anni, costretta su una sedia a rotelle. Una storia di resilienza e di lotta per la dignità di chi vive una condizione di disabilità.

Le gravi condizioni di salute di Rita Erika

La vita di Rita Erika, che non ha mai avuto la possibilità di camminare, è segnata da una piaga da decubito che ha continuato a peggiorare negli ultimi mesi. Secondo il racconto di Domenico Luccisano, la condizione della figlia ha superato il limite della tollerabilità, portando a efficaci quanto urgenti necessità di cura. “Se non trattata adeguatamente, la ferita rischia di infettarsi e portare a complicazioni letali come la setticemia”, avverte il padre con preoccupazione.

Questo deterioramento della salute di Rita Erika non è solo un problema fisico, ma anche un forte stress emotivo per tutta la famiglia. Le conseguenze si ripercuotono sul benessere psicologico di Domenico e sulla qualità della vita della giovane, costretta a vivere un’odissea quotidiana per ricevere le cure di cui ha bisogno.

Difficoltà burocratiche nell’assistenza sanitaria

Le difficoltà nell’assistenza non si limitano ai bisogni clinici di Rita Erika, ma si estendono a complessi passaggi burocratici. Ogni due mesi, un medico specialista dell’Azienda sanitaria provinciale deve autorizzare la fornitura dei dispositivi e medicinali indispensabili per il trattamento della ferita. Dopodiché, Domenico deve affrontare il disguido di recarsi a Palmi e Taurianova per ricevere assistenza domiciliare integrata.

“Fin dalla prima fornitura, ho atteso oltre un mese”, racconta Luccisano, evidenziando le lunghe attese e le mancanze costanti del materiale sanitario necessario. Trovarsi in una situazione simile costringe il pensionato a coprire di tasca propria i costi per il materiale mancante. “Siamo costretti a vivere un incubo continuo”, aggiunge.

Una protesta per l’assistenza adeguata

Di fronte a un sistema sanitario pubblicamente insufficiente e all’indifferenza generale, Domenico ha deciso di alzare la voce e protestare. “La situazione è divenuta insostenibile. Non solo per me, ma per tante famiglie che vivono la mia stessa esperienza. Non è giusto accettare tutto questo in silenzio”, afferma il padre di Rita Erika, con un forte senso di frustrazione.

Il servizio di assistenza domiciliare integrata, che copre ben 33 comuni della Piana di Gioia Tauro, si trova sotto pressione continua. “Le file per ricevere assistenza sono interminabili e spesso nessuno si lamenta di questa situazione, ma è fondamentale far sentire la nostra voce”, dichiara Domenico. La sua battaglia non è solo per la figlia, ma per tutte le persone che, come Rita Erika, meritano un servizio sanitario di qualità.

La sanità calabrese tra inefficienze e speranze

In un momento cruciale, Domenico ha dovuto portare la figlia a Vibo Valentia per ricevere cure specialistiche urgenti. “Le circostanze ci costringono a viaggiare notevoli distanze per ricevere la giusta assistenza”, spiega con rassegnazione. Il padre sottolinea l’umanità del personale sanitario, spesso rattristato dalle circostanze.

Tuttavia, il dispiacere espresso dal personale sanitario non è sufficiente a risolvere le problematiche di fondo. “La situazione in Calabria è gravemente compromessa. Siamo andati oltre il ‘terzo mondo’ nella qualità dell’assistenza e questo è inaccettabile”, sbotta Domenico, il cui sfogo rappresenta un grido di allerta per la comunità.

La storia di Domenico e Rita Erika è un monito e una richiesta di attenzione per tutti coloro che operano nel settore sanitario, sottolineando la necessità di un intervento urgente e di riforme strutturali che possano garantire una vita dignitosa a chi, come Rita, è costretto a vivere con disabilità.

Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2024 da Sofia Greco

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