La questura di Padova ha avviato un’azione di monitoraggio su un totale di 27 graffiti offensivi nei confronti delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Queste ingiurie, caratterizzate da un linguaggio violento e provocatorio, sono state segnalate dai cittadini attraverso l’app Youpol della Polizia di Stato. In risposta, il questore Marco Odorisio ha predisposto un’indagine sul territorio per identificare e documentare queste scritte.
Richiesta di cancellazione al Comune
Con l’obiettivo di ripristinare il decoro urbano e tutelare le istituzioni, la questura ha già trasmesso una richiesta ufficiale al Comune di Padova per far rimuovere i graffiti. Questa iniziativa si allinea con l’impegno della polizia nel garantire un ambiente più sicuro e civile per i cittadini. I graffiti sono stati rinvenuti in diverse zone della città , incluse strade e piazze, fino a raggiungere il limite della circonvallazione interna e il quartiere Arcella. La segnalazione delle scritte è avvenuta non solo da residenti, ma anche sull’osservazione diretta delle pattuglie.
Monitoraggio delle scritte offensive
L’azione condotta dalla Digos e dall’Ufficio Prevenzione Generale ha permesso una mappatura dettagliata delle ingiurie, che sono state trovate scritte in nero sui muri. Alcuni degli slogan riportano frasi provocatorie come “Acab“, “Fuori gli sbirri dalle scuole” e altre frasi contro lo Stato e le istituzioni. Tali messaggi, che riflettono un certo malcontento sociale, vengono interpretati come attacchi diretti alle forze dell’ordine. La Digos ha già agito in modo formale, trasmettendo un’informativa di reato alla Procura della Repubblica per “vilipendio delle Istituzioni“.
Contesto delle scritte a Padova
La situazione a Padova non è isolata, poiché episodi simili si registrano in diverse città italiane. Queste scritte possono essere viste come un riflesso di tensioni sociali e politiche che coinvolgono vari gruppi ideologici. I graffiti, spesso utilizzati come forma di protesta, vengono realizzati in momenti di forte disagio e possono rappresentare un canale di espressione per sentimenti di oppressione o sfiducia nei confronti del sistema. Le autorità continuano a monitorare la situazione, cercando di bilanciare il diritto di espressione con la necessità di mantenere l’ordine pubblico e il rispetto delle istituzioni.
La risposta della questura di Padova mette in luce un impegno costante delle forze dell’ordine per promuovere un ambiente di rispetto e sicurezza per tutti. L’attuale monitoraggio delle scritte e la richiesta di rimozione mostrano come le istituzioni siano pronte ad agire per tutelare l’integrità del diritto e il decoro urbano.
Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2025 da Marco Mintillo