Ogni anno, ogni italiano spreca oltre 35 kg di cibo contribuendo a una grave crisi agricola

Ogni anno, ogni italiano spreca oltre 35 kg di cibo contribuendo a una grave crisi agricola

In Italia, ogni cittadino spreca in media 683 grammi di cibo a settimana, con un impatto ambientale significativo. L’app “Sprecometro” aiuterà a monitorare e ridurre gli sprechi alimentari.
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Ogni anno, ogni italiano spreca oltre 35 kg di cibo contribuendo a una grave crisi agricola - Gaeta.it

La quantità di cibo sprecato in Italia è un tema rilevante che non può essere ignorato. Ogni italiano butta via, in media, 683,3 grammi di cibo a settimana, che si traduce in oltre 35 chilogrammi di scarti alimentari all’anno. Questo non è solo un problema di perdite economiche e scandali alimentari, ma ha anche un impatto ambientale significativo. Infatti, per produrre questi alimenti, si utilizza una vasta area agricola di 1,982 milioni di ettari, equivalente a territori di paesi come la Lituania o la somma di Emilia-Romagna e Piemonte. Questi dati provengono dall’Osservatorio Waste Watcher International e sono stati presentati in occasione della Giornata mondiale del suolo, che si celebra il 5 dicembre, con il tema ‘Prendersi cura dei suoli: misurare, monitorare, gestire’.

Alimenti più sprecati: il caso emblematico dell’insalata

Una delle verdure più frequentemente sprecate è l’insalata. Ogni settimana, ogni italiano getta via una media di 22,3 grammi di insalata, che ammonta a oltre 1 chilogrammo all’anno per persona. Questo spreco ha un costo ambientale notevole, corrispondente a una superficie agricola di circa 63.000 ettari. Per fare un paragone, l’area è sei volte maggiore rispetto a quella agricola di Malta, o rappresenta più della metà dell’agricoltura di Cipro e Lussemburgo. Questo dato sottolinea l’urgenza di una riflessione collettiva sui nostri comportamenti alimentari e sull’uso delle risorse.

Andrea Segrè, direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International, evidenzia come ogni grammo di cibo sprecato gravi sul consumo di suolo. Gli scarti alimentari non sono solo un problema di produzione, ma comportano un’analisi del prezzo ecologico che paghiamo. La consapevolezza di quanto campo finiamo per ‘buttare via’ può spingere verso cambiamenti significativi nel nostro consumo quotidiano e nelle scelte alimentari.

Strategie per combattere lo spreco alimentare

A partire dal 5 dicembre 2024, sarà disponibile un’applicazione chiamata Sprecometro. Questa innovativa piattaforma permetterà agli utenti non solo di calcolare l’impatto carbonico e idrico dei propri sprechi alimentari, ma anche di monitorare l’impronta ecologica relativa alla superficie agricola consumata in base ad ogni alimento sprecato. L’obiettivo dell’app è invitare a riflettere sull’importanza delle nostre scelte quotidiane e sull’impatto che anche i più piccoli gesti possono avere sull’ambiente.

Comprendere il legame tra i nostri comportamenti alimentari e l’ecosistema è fondamentale per adottare un approccio più responsabile nella gestione delle risorse. Ogni alimento recuperato non rappresenta solamente una risorsa risparmiata, ma è anche un gesto di rispetto verso la terra che sostiene le nostre vite. A tal proposito, segnali positivi provengono da iniziative di sensibilizzazione che mirano a educare e informare la popolazione sull’importanza della sostenibilità alimentare.

Implicazioni del cambiamento culturale

È cruciale intraprendere un percorso di cambiamento culturale riguardo al cibo e alle risorse. La lotta contro lo spreco alimentare coinvolge tutti, dai produttori ai consumatori, ed è necessaria una responsabilizzazione collettiva. Le istituzioni, le aziende e i singoli individui devono collaborare e adottare pratiche sostenibili che minimizzino gli sprechi.

Ad esempio, l’implementazione di politiche di riduzione dello spreco alimentare e di sostenibilità in agricoltura è essenziale per proteggere l’ambiente e il territorio. Da un lato, è importante sostenere i produttori locali e le pratiche agricole sostenibili e, dall’altro, sensibilizzare i consumatori sull’importanza dell’acquisto consapevole. Questa sinergia può contribuire a un futuro in cui meno cibo venga sprecato, e più risorse vengano salvaguardate per le generazioni a venire.

Le azioni compiute oggi avranno un impatto diretto sul nostro ambiente domani. L’educazione alimentare e la consapevolezza delle conseguenze dei comportamenti individuali non sono solo benefiche per le persone, ma anche per il nostro pianeta.

Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina

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