Olio d’oliva: l’esperta (e produttrice) mette in guardia sulle 5 cose da non fare mai. Ne va della nostra salute
L’olio d’oliva è un simbolo della cucina italiana e un elemento essenziale per una dieta sana ed equilibrata. Presente in quasi tutte le case italiane, questo prezioso condimento è apprezzato non solo per il suo sapore unico, ma anche per i suoi numerosi benefici sulla salute. Tuttavia, non tutti sanno come scegliere e conservare correttamente l’olio d’oliva, il che può portare a scelte sbagliate e a un prodotto di scarsa qualità.
L’olio d’oliva è un tesoro della tradizione culinaria italiana, ma per apprezzarne appieno le qualità è fondamentale saper scegliere e conservare il prodotto giusto. Skyler, esperta e produttrice di olio d’oliva con il marito Giuseppe nella loro azienda Exau, ha deciso di condividere alcuni consigli utili su cosa evitare quando si acquista olio d’oliva, attraverso i suoi canali social.
Olio d’oliva: tutto quello che non devi fare
Il primo consiglio di Skyler è chiaro: «Non compratelo se è in una bottiglia di plastica». Questo è un punto cruciale, poiché le bottiglie di plastica non solo compromettono la qualità dell’olio, ma hanno anche un impatto negativo sull’ambiente. La plastica può rilasciare sostanze chimiche nell’olio, alterandone il sapore e le proprietà nutritive. Inoltre, molte persone tendono a scegliere l’olio in plastica per il prezzo più basso, ma è importante considerare che la qualità deve sempre avere la priorità. Scegliere l’olio in bottiglie di vetro scuro, che protegge il contenuto dalla luce, è la scelta migliore per preservare l’integrità del prodotto.
Skyler prosegue avvertendo riguardo ai contenitori trasparenti, siano essi di vetro o di plastica. La luce diretta può ossidare l’olio d’oliva, facendolo deteriorare rapidamente. Quando si acquista olio, è fondamentale assicurarsi che sia conservato in bottiglie opache o scure che limitino l’esposizione alla luce. Questo non solo protegge l’olio, ma garantisce anche una durata maggiore, mantenendo intatti aroma e sapore. L’ossidazione è un nemico giurato dell’olio d’oliva, e una buona confezione è il primo passo per difendersi.
Un altro errore comune è la conservazione dell’olio in prossimità di fonti di calore. «Non mettetelo dove può essere esposto a fonti di calore», sottolinea Skyler. Molti di noi tendono a riporre l’olio accanto al fornello o sopra il forno, ma queste scelte possono compromettere la qualità dell’olio. Il calore accelera il processo di degradazione, portando a un sapore rancido e a una perdita di nutrienti. È consigliabile conservare l’olio d’oliva in un luogo fresco, lontano da fonti di calore e luce, come una dispensa o un armadietto. Anche il microonde è un luogo da evitare, poiché può generare calore in modo eccessivo e rapido.
Quando si tratta di acquistare olio d’oliva, l’etichetta è una fonte di informazioni cruciale. Skyler avverte: «Se ci sono più Paesi indicati, allora state lontani da quel prodotto». Questo è un segnale che potrebbe indicare una mescolanza di oli provenienti da diverse origini, spesso di qualità inferiore. Optare per oli con una chiara origine geografica e un’etichetta che indica un’unica provenienza aiuterà a garantire che stiate acquistando un prodotto di alta qualità. Le etichette che riportano il nome di un singolo produttore, insieme a certificazioni di qualità, sono generalmente più affidabili.
Infine, Skyler consiglia di evitare i marchi più grandi e celebri: «Le piccole aziende hanno maggiore controllo sugli alberi e sulle materie prime». La produzione artigianale permette una cura maggiore durante tutto il processo, dalla raccolta delle olive alla spremitura, garantendo un prodotto finale di qualità superiore. Le piccole aziende sono spesso più trasparenti riguardo ai loro metodi di produzione e possono fornire informazioni dettagliate sulle varietà di olive utilizzate e sulla loro lavorazione. Acquistare da produttori locali non solo supporta l’economia locale, ma assicura anche un olio d’oliva di qualità superiore e più autentico.