Un’importante operazione di controllo ha portato alla scoperta di oltre 120 metri cubi di rifiuti automobilistici stoccati in un’area privata di circa 300 metri quadrati alla periferia di Casandrino, un comune in provincia di Napoli. L’azione è stata effettuata dalla Polizia Metropolitana in collaborazione con l’Esercito nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure“, supportati anche dai Carabinieri. I risultati dell’operazione mettono in luce problemi di gestione dei rifiuti e potenziali attività illecite legate al furto di veicoli.
La scoperta dei rifiuti e dei veicoli sospetti
Contesto dell’operazione
L’operazione effettuata a Casandrino si inserisce in una strategia di intervento più ampia voluta dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, per combattere i fenomeni di illegalità e degrado ambientale conosciuti come “Terra dei fuochi“. Durante i controlli, gli agenti hanno trovato un notevole accumulo di rifiuti automobilistici in un’area privata, segno di pratiche di smaltimento non autorizzate che possono avere gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla salute pubblica.
Dettagli sui mezzi recuperati
Oltre ai rifiuti, sono stati identificati numerosi mezzi di dubbia provenienza, tra cui motorini e auto di grossa cilindrata, molti dei quali presentavano segni visibili di usura e modifica. Quest’attività è stata ritenuta necessaria dato il crescente numero di veicoli rubati e abbandonati sul territorio, che spesso vengono utilizzati per attività illecite. Tra i veicoli trovati, spiccava un camper carico di pezzi e materiali vari di auto, il cui stato e utilizzo sollevano ulteriori interrogativi circa la sua provenienza.
Il camper rubato e le indagini in corso
Origine e accertamento del camper
L’aspetto più allarmante dell’operazione è emerso con il rinvenimento di un camper che presentava una targa alterata. Successivi accertamenti hanno rivelato che il mezzo era stato rubato a Roma durante il periodo di ferragosto, a danno di due turisti francesi. Questo fatto alimenta il sospetto che il territorio di Casandrino possa essere un punto di raccolta per veicoli rubati, i quali vengono poi smontati e venduti a pezzi sul mercato nero.
Indagini sui materiali e responsabilitÃ
Le forze dell’ordine stanno attualmente concentrando le loro indagini anche sull’altro materiale recuperato nell’area. Si stanno esaminando i metodi di smaltimento e le eventuali responsabilità legali dei proprietari del terreno dove erano accumulati questi rifiuti. Due persone sono state già denunciate per ricettazione, suggerendo così che l’operazione possa portare a ulteriori sviluppi e a un’indagine più approfondita sul fenomeno del traffico illecito di materiali.
Le conseguenze dell’operazione e le azioni future
Implicazioni per la salute e l’ambiente
La presenza di rifiuti automobilistici e la gestione non idonea di questi materiali comportano rischi significativi non solo per l’ambiente locale, ma anche per la salute delle persone che vivono nelle vicinanze. La contaminazione del suolo e delle falde acquifere è una preoccupazione crescente, e le autorità competenti stanno avviando le procedure necessarie per la caratterizzazione del terreno sequestrato, per determinare la presenza di sostanze inquinanti.
Prospettive di intervento e monitoraggio
Questo intervento rappresenta il primo passo di un’azione continuativa che coinvolgerà anche i comuni limitrofi di Cardito e Crispano. Le autorità competenti intendono proseguire i controlli in modo sistematico per prevenire il ripetersi di tali casi, collaborando con altre istituzioni e organizzazioni locali per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di una gestione responsabile dei rifiuti e sulla legalità .