Oltre 2mila persone alla marcia della liberazione con omaggi ai partigiani a porta san paolo

Oltre 2mila persone alla marcia della liberazione con omaggi ai partigiani a porta san paolo

A Roma oltre 2mila persone hanno partecipato alla marcia della liberazione, con l’Anpi che ha deposto corone a porta san paolo per ricordare i caduti e riaffermare impegno civile e diritti.
Oltre 2Mila Persone Alla Marci Oltre 2Mila Persone Alla Marci
La marcia della liberazione a Roma ha riunito oltre 2mila persone a Porta San Paolo, con l’Anpi che ha deposto corone commemorative in memoria dei caduti della resistenza, sottolineando l’importanza della memoria storica e dell’impegno civile per difendere i diritti nel presente. - Gaeta.it

La marcia della liberazione ha raccolto a Roma oltre 2mila partecipanti. All’arrivo a porta san paolo, l’Anpi ha deposto corone commemorative sotto le targhe dedicate ai caduti per la resistenza. L’evento ha sottolineato l’importanza della memoria storica e l’impegno civile, richiamando valori condivisi e necessari. La giornata si è svolta tra testimonianze e interventi, anche con parole che hanno fatto riflettere sul presente.

La marcia della liberazione e il ritrovo a porta san paolo

Nel pomeriggio del 25 aprile 2025, un folto gruppo di persone ha preso parte alla marcia dedicata alla liberazione di Roma. La manifestazione si è conclusa a porta san paolo, luogo simbolico per la memoria della resistenza. Secondo una prima stima delle forze dell’ordine, i partecipanti erano poco più di 2mila. Tra loro, membri dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia , rappresentanti di associazioni civiche e cittadini attenti ai valori della democrazia e dei diritti.

Cerimonia commemorativa e il gesto simbolico

All’arrivo, i rappresentanti Anpi hanno deposto corone commemorative sotto le targhe che ricordano i caduti della lotta partigiana. Questo gesto, semplice ma carico di significato, ha voluto ribadire il legame tra passato e presente. Le corone sono state il segno del rispetto verso chi ha sacrificato la propria vita per la liberazione dall’oppressione nazifascista. Il luogo, inoltre, si presta a rafforzare il ricordo di una pagina fondamentale della storia italiana, amplificando l’effetto della manifestazione.

Durante il percorso della marcia, partecipanti di ogni età hanno mostrato cartelli, intonato canti antifascisti e condiviso storie legate alla resistenza. Non si è trattato solo di una commemorazione, ma di un richiamo a mantenere saldo il senso di comunità e difendere i diritti fondamentali nel presente. La scelta di porta san paolo come punto finale è apparsa naturale, un crocevia che collega tempi diversi e richiama ai valori di libertà.

Le parole della presidente anpi roma e il richiamo ai diritti civili

La presidente dell’Anpi Roma, Marina Pierlorenzi, ha preso la parola nel momento conclusivo della giornata. Ha ricordato l’importanza di spezzare l’indifferenza che spesso rischia di avvolgere le società contemporanee. Le sue parole hanno evocato un’immagine forte, quella di papa francesco che avrebbe apprezzato vedere tutta quella gente impegnata per i diritti civili in quella piazza.

Pierlorenzi ha sottolineato che l’impegno civile non può essere un fatto isolato ma deve essere radicato in una comunità che condivide valori comuni. Secondo lei, ritrovare punti di incontro è fondamentale per tenere insieme società sempre più diverse e impegnate in sfide complesse. Il riferimento al pontefice, figura riconosciuta a livello mondiale, ha voluto rafforzare la forza del messaggio, indicando una direzione etica chiara e condivisa.

Nel discorso ha invitato a non abbassare la guardia contro qualsiasi forma di indifferenza, ponendo l’accento sull’importanza della memoria storica come chiave per comprendere e difendere oggi le conquiste democratiche. Il richiamo alla partecipazione pubblica ha riaffermato la necessità di tenere vivo il senso di responsabilità su temi come libertà, uguaglianza e rispetto dei diritti. Le sue parole hanno trovato ampia eco tra i presenti, che hanno raccolto l’appello a non lasciare spazio a chi vuole dividere.

Significato simbolico della commemorazione a roma

La scelta di commemorare i partigiani a porta san paolo ha radici profonde nella storia della capitale. Qui, durante la seconda guerra mondiale, si sono svolti episodi cruciali legati alla resistenza romana. Le targhe apposte nei pressi della porta ricordano i nomi di chi ha dato la vita per contrastare la dittatura e l’occupazione nazista.

Un rituale di memoria e impegno civile

Deporre corone commemorative rappresenta un rituale civile che mantiene vivo il legame con quegli eventi. Nel contesto odierno, dove spesso si rischia di dimenticare le tragedie passate, questo gesto richiama l’attenzione a quei valori di libertà e giustizia che sono alla base della democrazia. Vedere tante persone riunite nella stessa piazza significa testimoniare che la memoria ha ancora un peso concreto nella società.

La marcia della liberazione, che si svolge ogni anno, riunisce diverse generazioni. Non a caso, fra i partecipanti si trovano sia anziani che hanno vissuto gli anni bui della guerra, sia giovani interessati a conoscere e difendere la storia. Il percorso fino a porta san paolo, testimonianza di lotta e coraggio, diventa così un momento di riflessione collettiva. Il passaggio dalle parole agli atti – come la deposizione delle corone – rinforza il senso di appartenenza e responsabilità verso il futuro.

Questo evento, pur celebrando un passato lontano, getta luce sulle sfide contemporanee. Nella città di Roma, dove la memoria si intreccia con la vita quotidiana, ricordare la liberazione significa riaffermare il valore della libertà in un tempo ancora segnato da tensioni e divisioni. La partecipazione di migliaia di persone rende evidente che quella memoria non è stata dispersa ma continua a vivere nelle azioni e nelle parole della comunità.


La marcia e la commemorazione a porta san paolo hanno unito una pluralità di voci e testimonianze che, di anno in anno, rinnovano l’impegno a non dimenticare. Anche nel 2025, questa giornata ha confermato la centralità della resistenza come momento fondativo della storia italiana e come punto di riferimento per chiunque voglia difendere i diritti e le libertà. Quel luogo, carico di storia, si è trasformato un’altra volta in palcoscenico per un messaggio chiaro: la memoria serve a vivere meglio il presente.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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