Omicidio a Bovalino: Giancarlo Polifroni ucciso in agguato, possibile vendetta tra narcotrafficanti

Omicidio a Bovalino: Giancarlo Polifroni ucciso in agguato, possibile vendetta tra narcotrafficanti

L’omicidio di Giancarlo Polifroni a Bovalino riaccende i riflettori sulla criminalità legata al narcotraffico, con indagini in corso per scoprire le motivazioni e l’identità dell’assassino.
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Omicidio a Bovalino: Giancarlo Polifroni ucciso in agguato, possibile vendetta tra narcotrafficanti - Gaeta.it

La tragica scomparsa di Giancarlo Polifroni, assassinato davanti alla sua abitazione a Bovalino, ha scosso la comunità e riacceso l’attenzione sul fenomeno della criminalità legata al narcotraffico. Polifroni, 50 anni, si trovava agli arresti domiciliari quando è stato colpito a morte, e gli investigatori dei carabinieri stanno già seguendo alcune piste investigative. Al momento, una vendetta legata a conti in sospeso tra trafficanti di droga sembra essere l’ipotesi più probabile, anche se non vengono escluse altre possibilità.

I dettagli dell’agguato

La serata di ieri ha visto l’azione di un sicario che, armato di una pistola semiautomatica di medio calibro, ha sparato con freddezza almeno 4 o 5 colpi contro Polifroni. L’aggredito è stato colpito in parti vitali della zona del busto, un aspetto che suggerisce una volontà deliberata di ucciderlo. L’omicidio è avvenuto a pochi passi dall’ingresso dell’abitazione della vittima, situata in una traversa poco illuminata della centrale via Dromo. Questo dettaglio fa emergere l’ipotesi che Polifroni conoscesse l’assassino, dato che si trovava all’esterno della sua casa nel momento in cui sono stati esplosi i colpi.

Le modalità di esecuzione, il fatto che l’assassino abbia operato da distanza ravvicinata e la scelta del luogo, vengono considerate cruciali dagli investigatori. La mancanza di testimoni oculari ad un’ora tarda del giorno potrebbe avere contribuito alla riuscita dell’operazione. Mentre le indagini proseguono, non è escluso che in futuro possano emergere altri particolari che possano rivelare l’identità dell’omicida.

La vita di Giancarlo Polifroni

Polifroni non è un nome nuovo per le forze dell’ordine. Nel 1997, è stato coinvolto in un omicidio di grande impatto, quello di Antonio Speranza, ucciso presumibilmente per debiti legati al narcotraffico. La condanna per quel delitto, pari a 17 anni di reclusione, era stata emessa in contumacia nel 2004, ma Polifroni era riuscito a sfuggire alla cattura per quasi un decennio, vivendo un periodo di latitanza che si è concluso nel 2006 con il suo arresto.

Oltre al suo passato criminale, Polifroni risultava legato a individui considerati affiliati a clan di ‘ndrangheta, anche all’estero. La sua coinvolgimento in operazioni contro il narcotraffico, come “Stupor Mundi” e “Imelda”, dimostra un quadro di relazioni con ambienti criminali organizzati, che potrebbero aver influenzato il suo destino. I legami con le reti di traffico di sostanze stupefacenti pongono interrogativi su quale possa essere stata la motivazione principale del suo omicidio.

Indagini in corso e prospettive per il futuro

In seguito all’omicidio, la Procura di Locri ha avviato un’indagine approfondita. Le indagini sono già in uno stadio avanzato, e non si esclude che il fascicolo possa essere trasferito alla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Questa eventualità conferma la serietà del caso e l’attenzione che le autorità stanno dedicando all’episodio, vista l’importanza dei fenomeni legati alla criminalità organizzata nella regione.

Matteo De Stefano, il comandante della compagnia dei carabinieri di Locri, ha sottolineato l’importanza di una risposta rapida e decisionale delle forze dell’ordine, non solo per garantire giustizia nell’immediato, ma anche per contrastare la diffusione della criminalità nel territorio. La gestione di situazioni del genere impone di restare vigili e reattivi, cercando di mettere in luce eventuali collegamenti e più ampie reti criminali che potrebbero non essere immediatamente visibili.

La situazione rimane tesa in attesa di ulteriori sviluppi. Il destino di Polifroni, segnato da una vita di illeciti e vendette, porta l’attenzione sulla lotta contro il narcotraffico e sull’urgente necessità di interventi efficaci.

Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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