Omicidio a Marina di Leporano: convalidato il fermo di un ex sottufficiale della Marina

Un ex sottufficiale della Marina, Salvatore Dettori, confessa di aver ucciso la madre Silvana La Rocca in un contesto di conflitti familiari e difficoltà economiche. Indagini in corso.
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Omicidio a Marina di Leporano: convalidato il fermo di un ex sottufficiale della Marina - Gaeta.it

Il tragico evento che ha scosso Marina di Leporano ha portato all’arresto di un ex sottufficiale della Marina, Salvatore Dettori, di 46 anni. L’uomo ha confessato di aver ucciso sua madre, Silvana La Rocca, di 73 anni, in un atto che ha suscitato sconcerto e domande sulle dinamiche familiari. Le autorità hanno confermato la convalida del fermo da parte del Giudice per le Indagini Preliminari di Taranto, Francesco Maccagnano, mentre continuiamo ad approfondire i dettagli di questa tragica vicenda.

Il dramma familiare e gli scontri tra madre e figlio

Le indagini hanno rivelato che tra Silvana La Rocca e suo figlio esistevano rapporti piuttosto complessi e conflittuali, in particolare riguardo alla situazione economica dell’ex sottufficiale. Originaria di Saracena, in provincia di Cosenza, la vittima aveva avuto difficoltà nei rapporti con Salvatore, che si trovava in una situazione finanziaria precaria. L’uomo aveva in passato acceso un mutuo per acquistare un’abitazione a Pulsano, ma aveva accumulato debiti che non riusciva più a gestire.

La tensione tra madre e figlio è anche legata al rifiuto da parte della donna di ospitarlo nella propria casa. Si era instaurato dunque uno scenario complesso, contrassegnato dall’alternarsi di rancori e incomprensioni. Il patrimonio familiare, comprendente la villetta ereditata dopo la successione, era motivo di ulteriori conflitti, anche considerando che l’altro figlio vive all’estero, in Francia.

Queste dinamiche relazionali hanno avuto un ruolo determinante nel quadro di sofferenza emotiva di Salvatore. La sua confessione ha svelato non solo le motivazioni economiche ma anche una psiche instabile, alimentata da fantasie e convinzioni distorte sulle relazioni familiari.

La confessione e i dettagli dell’omicidio

Durante l’interrogatorio, Salvatore Dettori ha confermato la sua versione dei fatti, arricchendola di particolari inquietanti riguardo al movente. Ha raccontato di aver colpito la madre con un colpo dietro la nuca e, non essendo riuscito immediatamente a ucciderla, ha proseguito a colpirla ripetutamente in diverse zone del corpo, compresi la gola e l’addome. La dichiarazione di aver tentato di “prelevarle il cuore” ha destato particolare allerta tra gli investigatori.

Dettori ha fornito un racconto contraddittorio in merito alle sue azioni, incluso il sostegno alla sua affermazione secondo cui la madre era “influenzata da altre persone” per costringerlo a mangiare “carne umana”, i presunti resti del padre, deceduto nel 2002. Queste dichiarazioni hanno sollevato dubbi sulla stabilità mentale dell’indagato e hanno portato gli inquirenti a considerare anche un possibile profilo psicologico deviante.

L’omicidio, avvenuto nel cortile della villetta della vittima, ha attirato l’attenzione dei media e ha scosso profondamente la comunità di Marina di Leporano. La verità dei fatti continua a emergere, mentre gli investigatori cercano di delineare un quadro complessivo delle tragedie familiari legate a questo caso bilaterale.

In attesa degli sviluppi, la comunità rimane attonita di fronte alla brutalità dell’atto e alla complessità delle relazioni umane che si celano dietro a tragedie del genere.

Ultimo aggiornamento il 16 Novembre 2024 da Donatella Ercolano

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