La tragica vicenda di Pierina Riva, una donna di 75 anni trovata morta a Lambrate, alla periferia di Milano, ha assunto contorni drammatici. Le indagini condotte dai carabinieri hanno accertato che la pensionata non è morta a causa di una caduta accidentale, ma è stata vittima di un omicidio. Dopo le evidenze emerse dall’autopsia, il figlio della vittima, Federico Crotti, di 47 anni, è stato arrestato con l’accusa di matromoniale omicidio.
La ricostruzione della serata del 13 gennaio
La tragica scoperta risale alla notte del 13 gennaio, quando Federico Crotti ha contattato il 118, segnalando di aver trovato la madre sul pavimento della cucina. Secondo il racconto dell’uomo, Pierina sarebbe caduta da una sedia mentre lui si trovava in un’altra stanza, impegnato con il computer. Tuttavia, il personale medico intervenuto sul luogo ha subito sollevato dubbi circa la veridicità della versione fornita dal figlio. Le condizioni in cui è stato rinvenuto il corpo della donna non corrispondevano a un incidente domestico, portando gli investigatori a indagare più a fondo.
Gli elementi di prova contro Crotti
Un’analisi approfondita delle comunicazioni e dei dispositivi elettronici di Crotti ha rivelato comportamenti sospetti. Prima di contattare i soccorsi, infatti, il figlio aveva scattato fotografie e registrato video che mostravano il corpo della madre in fin di vita, cercando di apparire affettuoso ma alimentando ulteriormente i sospetti. Un video girato da Crotti mostrava la vittima che, secondo lui, aveva sbattuto la testa durante la caduta, mentre lui non era stato in grado di aiutarla a causa delle cuffie.
In aggiunta a queste evidenze, è emerso che il giorno precedente alla morte, Crotti aveva effettuato operazioni bancarie insolite, accreditando 30.000 euro dal conto della madre al suo. Questa manovra ha sollevato ulteriori interrogativi sulle possibili motivazioni economiche che potevano aver spinto l’uomo a compiere un atto così estremo.
Il provvedimento di arresto e le preoccupazioni sul rischio di recidiva
L’arresto di Federico Crotti è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari, il quale ha evidenziato come il figlio avesse dimostrato di non avere scrupoli, non esitando a uccidere la madre indifesa. Le autorità hanno espresso serie preoccupazioni circa la possibilità che Crotti potesse compiere altri atti violenti, vista la gravità del delitto e la natura delle sue precedenti infrazioni, legate a reati contro le persone e problemi di droga.
L’investigazione ha anche fatto emergere il rischio di inquinamento probatorio. Dopo la morte di Pierina, Crotti ha cercato di contattare la zia, nella speranza di giustificare l’accaduto attribuendo la responsabilità della morte a un abuso di psicofarmaci, cercando di coprire così le sue tracce. Tali manovre indicano un tentativo evidente di distorcere la verità, rendendo le prove contro di lui ancora più schiaccianti.
Il caso di Pierina Riva sta generando un’ondata di indignazione e tristezza nella comunità di Lambrate, sottolineando come tragedie familiari possano sfociare in atti di violenza inaccettabili.
L’autopsia rivela la verità
L’esito dell’autopsia ha rivelato che Pierina Riva era stata soffocata e presentava segni di percosse, tra cui fratture delle costole e contusioni sul volto, sul tronco e sugli arti. Queste evidenze hanno dimostrato che la vittima non era solo un’anziana donna non autosufficiente, ma una persona che ha subito violenza, portando a una comunità a chiedersi come sia possibile che tali eventi accadano all’interno delle mura domestiche.
Il futuro di Federico Crotti è ora nelle mani della giustizia, mentre la comunità è scossa da questa tragica storia di abuso e violenza familiare.