Omicidio a Ponticelli: agguato mortale per Enrico Capozzi, legami con il clan Sarno

Omicidio a Ponticelli: agguato mortale per Enrico Capozzi, legami con il clan Sarno

Un omicidio a Ponticelli coinvolge Enrico Capozzi, legato a famiglie mafiose, scatenando tensioni e vendette tra clan rivali in un contesto di crescente violenza nella comunità napoletana.
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Omicidio a Ponticelli: agguato mortale per Enrico Capozzi, legami con il clan Sarno - Gaeta.it

Un episodio di violenza ha scosso la comunità di Ponticelli, sobborgo di Napoli, con un omicidio che ha avuto luogo in una serata di ottobre. Enrico Capozzi, un uomo di 36 anni, è stato freddato in un agguato mentre si trovava in via Aldo Merola. I dettagli del caso rivelano scenari di vendetta e collegamenti con consorterie malavitose, gettando luce su un contesto di criminalità organizzata che continua a influenzare la vita nella regione.

L’agguato: dinamica e dettagli

Intorno alle 21, Capozzi è stato avvicinato da due sicari su uno scooter. Questi hanno atteso il momento propizio per colpirlo, esplodendo sei colpi di pistola che hanno segnato la fine della sua vita. I colpi, sparati con precisione, non hanno lasciato scampo alla vittima, che è crollata a terra. Alcuni passanti che hanno assistito alla scena hanno immediatamente chiamato i soccorsi, e Capozzi è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale Del Mare.

Le circostanze dell’omicidio hanno generato un’atmosfera di tensione nel quartiere. Alla notizia del decesso, i familiari di Capozzi, già sconvolti per la perdita, hanno reagito con violenza, assaltando il pronto soccorso dove il corpo era stato portato. Questo comportamento evidenzia non solo l’intensità del dolore e della rabbia, ma anche la creazione di un clima di paura e di ritorsione, tipico in situazioni legate alla criminalità organizzata.

Le connessioni familiari e il contesto criminale

Enrico Capozzi non era un uomo comune: era legato a una delle famiglie più temute di Napoli, quella dei Sarno. La sua mother, Carmela, è cugina di ex boss del clan, che in passato aveva stretto alleanze con le forze di polizia per combattere la criminalità. Queste connessioni hanno gettato un velo di sospetto sull’omicidio, che potrebbe essere scaturito da vendette tra clan rivali.

Secondo le prime ricostruzioni, il delitto di Capozzi potrebbe essere collegato a vendette del clan De Micco, guidato da Antonio Nocerino, soprannominato “Brodino”. Nel 2023, Capozzi avrebbe denunciato Nocerino per estorsione. Questo atto di coraggio, in un contesto dove le denunce sono rare, mette in evidenza come le tensioni tra clan possano trasformarsi in violenza brutale. La polizia è ora al lavoro per delineare i contorni di questo complesso affare e per accertare se il delitto possa essere considerato un episodio isolato o parte di un conflitto più ampio.

Le indagini in corso

Le forze dell’ordine sono impegnate in un’intensa attività investigativa. Gli agenti stanno analizzando non solo i filmati delle telecamere di sorveglianza nella zona, ma anche intercettazioni telefoniche che potrebbero rivelare legami e ordini di attacco. L’intento è quello di chiarire le dinamiche e individuare i responsabili della morte di Capozzi.

Nel contesto di questo omicidio, si segnala un’ulteriore escalation di violenza nella zona di Ponticelli, un’area già colpita da incidenti simili in passato. Gli agenti stanno cercando di capire se vi siano ulteriori minacce per la comunità, poiché la vendetta è un fenomeno ricorrente in questi casi, e le reazioni delle famiglie coinvolte possono portare a nuove spirali di violenza.

Il caso di Enrico Capozzi rappresenta un nuovo capitolo nella drammatica storia di conflitti tra clan nel napoletano, con ampie ripercussioni sulla sicurezza e sulla vita quotidiana dei cittadini.

Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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