Francesco Dogna, un uomo di 63 anni, è stato trovato morto mercoledì scorso nella sua abitazione a Santo Spirito, quartiere costiero a nord di Bari. L’autopsia, condotta dal dottor Davide Ferorelli dell’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, ha rivelato che Dogna è stato ucciso con almeno una trentina di fendenti. Questo tragico evento ha suscitato grande preoccupazione nella comunità locale e ha avviato un’intensa indagine da parte delle forze dell’ordine.
Dettagli dell’autopsia e scoperta del corpo
L’autopsia ha avuto una durata di oltre otto ore e la relazione dettagliata sarà presentata alla Procura nei prossimi 90 giorni, permettendo così di eseguire ulteriori accertamenti e analisi tossicologiche e istologiche. Dopo l’autopsia, i familiari di Dogna hanno ricevuto la salma, non richiedendo però la nomina di consulenti per la procedura. È un momento difficile per la famiglia, che ora deve affrontare il dolore della perdita e l’assenza di risposte certe riguardo alle circostanze dell’omicidio.
Indagini e reperti
Le indagini sono sotto la direzione del pm Carla Spagnuolo e vedono il coinvolgimento dei carabinieri, che stanno esaminando diverse tracce di sangue rinvenute sia nello stabile che nelle immediate vicinanze. Questi segni potrebbero appartenere all’assassino, il quale potrebbe aver subito lesioni durante l’atto di violenza e, in tal modo, aver lasciato indizi preziosi per le forze dell’ordine. Ad oggi, l’arma del delitto, che si presume possa essere un coltello, rimane non rintracciata.
L’analisi delle tracce di sangue include anche il previsto esame del Dna, che potrebbe fornire indicazioni cruciali per identificare l’autore del crimine. Gli inquirenti sono al lavoro per analizzare anche le registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, che potrebbero aver ripreso il momento in cui il killer sia entrato nell’appartamento di Dogna e la sua eventuale fuga dalla scena.
Circostanze del ritrovamento
Le ricerche sul luogo del delitto hanno rivelato diversi particolari inquietanti. Non ci sono segni evidenti di effrazione sull’ingresso dell’abitazione, suggerendo che Dogna possa aver aperto la porta al suo aggressore. Quando le forze dell’ordine sono arrivate, hanno trovato il corpo dell’uomo a pancia in giù, immerso in una pozza di sangue, con segni di disordine visibile nella stanza.
Fu la sorella e il cognato di Dogna, preoccupati per la mancanza di comunicazioni, a scoprire il corpo. Riferendo agli investigatori, diversi testimoni hanno segnalato di aver udito delle urla provenire dall’appartamento nella notte in cui è avvenuto il delitto, impattando ulteriormente sulla ricostruzione di quegli attimi drammatici.
L’omicidio di Francesco Dogna ha stupito e allarmato la comunità di Santo Spirito, una zona nota per la sua tranquillità. Gli inquirenti stanno ora lavorando intensamente per diffondere la conoscenza su chi possa essere il responsabile di questo atroce crimine e portare giustizia per la vittima e i suoi cari.
Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2025 da Laura Rossi