La città di Torino è scossa da un gravissimo fatto di cronaca avvenuto lo scorso venerdì 23 agosto 2024. Un giovane di soli 16 anni è accusato di aver colpito a morte Hamza Moutik, un marocchino di 26 anni, con un coltello sotto un ponteggio in corso Giulio Cesare. Gli investigatori della squadra mobile sono riusciti a risalire all’autore del delitto grazie a testimonianze e filmati di videosorveglianza. A seguito di ciò, il quadro della vicenda si complica ulteriormente a causa della fuga del presunto assassino.
Il mistero del giovane autore dell’omicidio
Scomparsa e occultamento delle tracce
Il principale sospettato del crimine è un ragazzino di 16 anni, connazionale della vittima di origine marocchina. Dopo l’aggressione mortale, il giovane ha letteralmente fatto perdere le sue tracce. Ha spento il suo telefono cellulare e ha cancellato ogni profilo dai social network, adottando una strategia drammatica per sfuggire alla cattura. L’azione di scomparire nel nulla ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, portando il pubblico ministero Alessandro Aghemo a coinvolgere anche un magistrato della procura dei minori, Emma Avezzù, data la giovane età dell’indagato.
L’arma del delitto e le indagini in corso
Recupero del coltello utilizzato
Le indagini proseguono con grande intensità da parte degli agenti della piazza di Torino. Un elemento cruciale è rappresentato dal coltello utilizzato per l’omicidio, che è stato rinvenuto dai poliziotti in un cassonetto dei rifiuti nelle vicinanze del luogo del delitto. Questo ritrovamento è significativo, poiché le impronte digitali presenti sull’arma potrebbero fornire prove decisive per l’incitamento della responsabilità del giovane. Le unità investigative temono, tuttavia, che il giovanissimo possa aver lasciato Torino e, potenzialmente, l’Italia.
Moventi e contesto dell’omicidio
Indagini sul possibile motivo della violenza
Nonostante ci siano evidenze sull’identità dell’autore del crimine, rimangono molte incognite sul movente che ha scatenato l’ira del giovane contro la vittima. Fonti vicine all’indagine suggeriscono che il 16enne facesse uso di sostanze stupefacenti, ma non è chiaro se fosse coinvolto in attività di spaccio, come accertato per Moutik. Inoltre, è emerso che il giovane avesse avuto dei contatti con la vittima circa una settimana prima dell’omicidio, durante i quali la vittima avrebbe chiesto un incontro sessuale. Tuttavia, non è chiaro se tale richiesta sia stata esaudita, né se ci fosse consenso tra le parti. Questi elementi sollevano interrogativi inquietanti riguardo a una possibile vendetta e al contesto relazionale tra i due ragazzi.
La comunità rimane in attesa di sviluppi significativi che possano gettare luce su questa tragica vicenda, mentre le indagini non si fermano e gli inquirenti esplorano ogni possibile pista per chiarire i dettagli di questo omicidio avvenuto nel cuore di Torino. La dinamica degli eventi e le motivazioni rimangono un mistero che necessita di essere risolto in tempi brevi per restituire un senso di sicurezza e giustizia alla città.