Le indagini sulla morte di Emanuele Durante, un giovane di 20 anni, hanno aperto la ferita di un dolore collettivo che riporta alla mente l’omicidio di Annalisa, una ragazzina di 14 anni uccisa dalla camorra nel 2004. Emanuele, figlio di un cugino di Annalisa, è stato assassinato a Napoli, un evento drammatico che ha scosso la cittadinanza e ha risvegliato la memoria di una tragica storia familiare e sociale.
Una lettera di cordoglio e speranza
Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis, ha deciso di scrivere una lettera a Giannino Durante, il padre di Annalisa, per esprimere la sua solidarietà in un momento di grande sofferenza. “Carissimo Giannino, prima di tutto ti abbraccio in questo momento di prova per la tua famiglia. La perdita di un giovane congiunto è sempre una tragedia”, inizia la lettera, toccando il cuore di chi la legge. Il messaggio è carico di empatia, di una connessione profonda tra tutti coloro che hanno vissuto il dramma della violenza da vicino.
Il contenuto della lettera di Don Tonino non si limita a un semplice messaggio di cordoglio. La perdita di Emanuele riporta alla memoria la tragica sorte di Annalisa, un evento che ha segnato non solo una famiglia, ma un’intera comunità. La lettera di Don Tonino evidenzia come, nonostante l’orrore che travolge le due famiglie, ci sia una luce da seguire: la testimonianza e l’impegno nella lotta per la legalità.
La memoria di Annalisa: Un faro di speranza
Nella lettera, Don Tonino Palmese mette in risalto il lavoro di Giannino Durante nel mantenere viva la memoria di Annalisa. La sua azione non rappresenta solo un ricordo, ma diventa un simbolo di speranza per la città di Napoli. “La tua testimonianza che parte dalla donazione degli organi di Annalisa, fino a queste ore dove la biblioteca accoglie centinaia e migliaia di giovani, è la dimostrazione che se non ci fossi stato tu, Annalisa sarebbe stata uccisa ogni giorno dalla rassegnazione”, scrive Don Tonino.
La memoria diventa così uno strumento di resistenza. Tante persone si sono aggrappate alla storia di Annalisa, vedendo in essa non solo la perdita, ma un’opportunità per costruire un futuro migliore. Il lavoro di Giannino, finalizzato a promuovere la cultura e i valori della legalità tra i giovani, offre una direzione chiara in un contesto spesso avvolto dall’oscurità.
Un messaggio che invita alla resistenza
Don Tonino chiude la lettera con un forte invito alla comunità a non cedere alla rassegnazione di fronte all’ennesimo odioso crimine. Ricorda che il dolore può e deve trasformarsi in impegno civile. “Tua figlia è diventata per migliaia di persone il motivo per cui vale la pena vivere… fino in fondo”, scrive, esortando tutti a trovare la forza di lottare contro il male.
Il messaggio di Don Tonino non è solo un conforto per Giannino, ma una chiamata a tutta la comunità di Napoli. “Giannino, hai il diritto di sentire che le tue braccia stanno cedendo. Noi ci siamo aggrappati al tuo abbraccio e oggi siamo in tanti a impegnarci a tenere su le tue braccia”, conclude il presidente della Fondazione Polis, richiamando un’idea di solidarietà e di collettività.
In un mondo segnato dalla violenza e dall’indifferenza, la lettera di Don Tonino Palmese rappresenta un gesto di speranza, invitando tutti a non arrendersi e a continuare a lottare per un futuro in cui la cultura e la giustizia possano finalmente prevalere.