La tragica morte di Fabio Ravasio, avvenuta il 9 agosto a Parabiago, ha portato alla custodia cautelare di Adilma Pereira Carneiro, una 49enne brasiliana accusata di essere l’ideatrice del piano per assassinare il compagno. Le indagini mettono ora in discussione anche la morte di due ex mariti di Carneiro, creando un intricato caso di sospetti, eredità e omicidi.
Indagini sull’omicidio di Fabio Ravasio
Le indagini sull’omicidio di Fabio Ravasio si concentrano sulla ricostruzione dei fatti, avvenuti lungo la SP 149 mentre l’uomo stava attraversando la strada in mountain bike. Inizialmente considerato un incidente stradale causato da un pirata della strada, i successivi esami delle immagini di videosorveglianza hanno rivelato la verità . Ravasio non è stato colpito accidentalmente, ma è stata un’azione deliberata.
Le autorità hanno identificato sei complici che avrebbero collaborato con Adilma Pereira Carneiro per eseguire il delitto. Tra di essi figura Igor Benedito, il figlio di Carneiro, il suo ex marito Marcello Trifone, e diversi altri uomini che ricoprono ruoli chiave nella vicenda, tra cui un meccanico e un barista, che avrebbero fornito supporto logistico durante l’azione criminale.
I sospetti sulle morti dei due ex mariti
L’attenzione delle forze dell’ordine si è amplificata alla luce delle indagini che hanno portato a scrutinare anche le morti di due ex mariti della 49enne. Uno di loro, un brasiliano, è deceduto in patria, mentre l’altro, un italiano di Sedriano, è morto a 48 anni per cause naturali. Quest’ultimo caso ha sollevato interrogativi, poiché l’uomo aveva lasciato in eredità alla donna una casa in Puglia, ancora a suo nome. Questo particolare ha fatto nascere delle congetture sul possibile movente di acquisire beni materiali tramite omicidi.
Sebbene i due eventi mortali non siano ufficialmente parte dell’inchiesta, la procura di Busto Arsizio ha avviato accertamenti per chiarire le circostanze delle loro morti. Gli inquirenti cercano di capire se ci siano collegamenti tra i decessi e l’epilogo fatale di Ravasio, manifestando l’intenzione di approfondire ogni aspetto della questione.
Il profilo di Adilma Pereira Carneiro
Il gip di Busto Arsizio, Anna Giorgetti, nella sua ordinanza di custodia cautelare ha tracciato un profilo inquietante di Adilma Pereira Carneiro. Descritta come una persona schiava della cupidigia, l’accusata sembra mossa dalla brama di possesso. Secondo quanto riportato, nonostante non avesse un’occupazione, sarebbe riuscita ad accumulare un ingente patrimonio immobiliare, destando stupore tra le autorità . Questo aspetto ha alimentato i sospetti sul suo stile di vita e su come fosse riuscita a mantenere tale tenore con le sue risorse.
L’indagine su Carneiro non si limita all’omicidio di Ravasio, ma sembra alludere a un complesso reticolato di inganni e desideri materiali, che culminano in sospetti omicidi premeditati. Il quadro delineato dagli inquirenti, tra cui i carabinieri, sta diventando sempre più dettagliato, e il caso potrebbe rivelare sviluppi inaspettati.
Le autorità continuano il loro lavoro per riannodare i fili di una vicenda che, giorno dopo giorno, si fa sempre più intricata, puntando a fare luce su tutti i misteri legati a questa storia affascinante e inquietante di eredità , colpe e segreti.