Nel maggio scorso, la comunità di San Sperate è stata scossa dalla scomparsa di Francesca Deidda, una donna di 42 anni. La sua storia ha preso una piega tragica quando il suo corpo è stato rinvenuto due mesi dopo, all’interno di un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito. L’autopsia ha fornito dettagli inquietanti su quanto accaduto, con implicazioni gravi riguardo al presunto colpevole.
eventi che hanno portato alla scomparsa
La scomparsa di Francesca Deidda
Francesca Deidda è scomparsa il 10 maggio scorso da San Sperate, un piccolo comune situato a circa 20 chilometri da Cagliari. La segnalazione della sua scomparsa ha subito acceso le preoccupazioni della famiglia e degli amici, che hanno iniziato delle ricerche disperate. Le autorità locali, di fronte alla gravità della situazione, hanno avviato un’indagine e mobilitato i mezzi di soccorso per tentare di rintracciare la donna.
Le settimane sono passate, ma le speranze di ritrovarla viva si sono via via affievolite, finché, alla fine di luglio, è giunta la drammatica notizia del ritrovamento del suo corpo. Francesca è stata trovata all’interno di un borsone nelle campagne di Sinnai, creando un’ondata di shock nella comunità e sollevando numerosi interrogativi su quanto possa essere accaduto.
Le indagini e l’arresto del marito
Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno concentrato la loro attenzione sul marito di Francesca Deidda, Igor Sollai, di 43 anni. Quest’ultimo è stato immediatamente sospettato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La ricostruzione degli eventi ha rivelato che erano già emersi dei contrasti nella coppia, facendo pensare a un possibile movente per il crimine.
Igor Sollai è stato arrestato e si trova attualmente in carcere, dove sta affrontando le accuse a suo carico. La sua versione dei fatti non ha convinto gli investigatori, portando così a un’ulteriore intensificazione delle indagini e della raccolta di prove.
l’autopsia e le scoperte inquietanti
I dettagli del referto autoptico
L’autopsia sul corpo di Francesca Deidda ha avuto luogo quasi due mesi dopo il ritrovamento e ha rivelato dettagli drammatici e agghiaccianti. Il referto ha confermato che la causa della morte della donna è stata un colpo mortale ricevuto sul lato destro della fronte. Questa informazione ha indicato chiaramente che non si è trattato di una morte accidentale, ma di un omicidio ben pianificato.
L’esame ha avuto una durata di quasi cinque ore e ha messo in luce non solo le circostanze della morte, ma anche le condizioni in cui il corpo è stato ritrovato. Vari segni di violenza sono stati evidenziati, il che ha portato a considerare il delitto come un atto particolarmente cruento e deliberato, alimentando ulteriormente il mistero che circonda la tragica fine di Francesca.
L’arma del delitto ancora misteriosa
Nonostante le conferme sull’omicidio, un elemento resta avvolto nel mistero: l’arma del delitto. Gli investigatori non sono ancora riusciti a identificare l’oggetto contundente utilizzato per infliggere il colpo mortale a Francesca. Questa mancanza di prove materiali rende l’indagine complessa e aumenta le difficoltà nel costruire un caso solido per l’accusa.
I dettagli emersi dall’autopsia sono cruciali per il proseguimento delle indagini e per l’accertamento della verità. Gli inquirenti continuano a raccogliere prove e testimonianze, sperando di risolvere questo tragico capitolo e dare giustizia a Francesca Deidda e alla sua famiglia.