La Procura di Rimini ha presentato una serie di video al giudice per le indagini preliminari in cui si chiede l’arresto di Louis Dassilva, accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli. I filmati, provenienti dalle telecamere di sorveglianza della farmacia San Martino, descrivono con chiarezza i movimenti dell’indagato negli attimi cruciali della serata del delitto, svelando particolari rilevanti che potrebbero avere un impatto determinante nell’accusa.
I video cruciali: movimenti e abiti di Louis Dassilva
Immagine delle 19.26: la camminata vicino alla farmacia
Uno dei momenti chiave è rappresentato dalle registrazioni delle 19.26, in cui Louis Dassilva viene inquadrato mentre si trova nei pressi della farmacia San Martino. Questa sequenza non solo offre una visione chiara degli spostamenti dell’indagato, ma fornisce anche dettagli sui vestiti con cui si presentava quella sera. Secondo gli investigatori, è lecito sospettare che Dassilva non abbia mai restituito gli abiti indossati, poiché ritenuti cruciali per la ricostruzione dei fatti.
L’arrivo della vittima: un incontro al tempio dei Testimoni di Geova
Le telecamere hanno catturato un’altra importante sequenza alle 22.10, mostrante l’auto di Pierina Paganelli. La vittima era rientrata da un incontro presso il tempio dei Testimoni di Geova, un dettaglio che colloca temporalmente le sue ultime ore e contribuisce a delineare il contesto della tragedia. La registrazione di questo momento è fondamentale per comprendere il timing delle interazioni tra la vittima e l’indagato, fornendo un tassello importante nelle indagini.
L’assecondare degli eventi: il momento post-omicidio
Alle 22.17, la telecamera della farmacia riprende un soggetto che si dirige con passo svelto verso il portone del civico 31 di via del Ciclamino. Secondo le indagini, si tratterebbe di Louis Dassilva. I dettagli fisici del soggetto, come carnagione e corporeità, sembrerebbero indicare una forte identificazione con l’indagato, contribuendo a rafforzare il quadro accusatorio.
Gli elementi di prova e la compatibilità con l’indagato
Analisi delle immagini e testimonianze oculari
Diversi elementi investigativi hanno sostenuto la convinzione che l’uomo ripreso dalle telecamere fosse, in effetti, Louis Dassilva. I detective hanno incrociato dati biometrici e testimonianze oculari, analizzando la compatibilità tra le caratteristiche fisiche di Dassilva e quelle del soggetto ripreso. La sinergia di queste evidenze potrebbe rivelarsi cruciale per una condanna.
Il momento critico: tre minuti dopo l’omicidio
Secondo la Procura, la ripresa video giunta pochi minuti dopo il delitto corrisponderebbe ai frangenti in cui Dassilva avrebbe potuto distruggere o disfarsi dell’arma del crimine. Questo lasso temporale diventa fondamentale, poiché permette di porre in correlazione i movimenti del sospettato con il crimine consumato, creando uno scenario inquietante che richiede una massiccia attenzione investigativa.
Reazioni esperte: il punto di vista della criminologa
Commento della criminologa Roberta Bruzzone
La questione riguardante l’interpretazione dei video è stata sollevata dalla criminologa Roberta Bruzzone, consulente di Louis Dassilva. Bruzzone ha definito il quadro accusatorio presentato dalla Procura come basato su deduzioni piuttosto che su prove concrete. Attraverso un’analisi approfondita delle immagini, propone che l’interpretazione possa essere “aggredibile” su diversi punti di vista, invitando a una valutazione più sfumata dei filmati e delle circostanze del caso.
I dettagli emersi dalle indagini continuano a delineare un panorama complesso attorno a un omicidio che ha scosso la comunità di Rimini, creando un dibattito acceso sulla giustizia e sull’interpretazione delle evidenze presentate.