Omicidio di Pierina Paganelli: il gip di Rimini valuta le evidenze digitali del caso

Omicidio di Pierina Paganelli: il gip di Rimini valuta le evidenze digitali del caso

Udienza al tribunale di Rimini sull’omicidio di Pierina Paganelli: nominato un perito per analizzare i dispositivi elettronici di Louis Dassilva, accusato del delitto, mentre si discute l’importanza delle prove in aula.
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Omicidio di Pierina Paganelli: il gip di Rimini valuta le evidenze digitali del caso - Gaeta.it

Un’importante udienza si è tenuta oggi presso il tribunale di Rimini riguardo all’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto lo scorso ottobre. Al centro della discussione, la nomina di un perito che si occupi di esaminare i dispositivi elettronici sequestrati a Louis Dassilva, il 34enne senegalese accusato del delitto. Le dichiarazioni del giudice Vinicio Cantarini hanno acceso un acceso dibattito sull’importanza delle prove e delle testimonianze, ponendo l’accento su come la giustizia debba essere amministrata prevalentemente in aula, piuttosto che attraverso i media.

Procedura per la nomina del perito

Il giudice Cantarini ha nominato l’ingegnere Giuseppe Ferraro come perito incaricato di analizzare i dispositivi elettronici sequestrati a Dassilva. La perizia avrà una rilevanza cruciale per comprendere gli spostamenti dell’imputato nel periodo vicino all’omicidio, in particolare per la sera del 3 ottobre 2023. L’analisi riguarderà anche i contapassi e altri dati utili a ricostruire il suo percorso.

La procura aveva inizialmente richiesto un esame che includesse i movimenti di Dassilva a partire dal 1 maggio 2023, unitamente all’analisi delle chat e comunicazioni, con un focus sui messaggi scambiati tra l’imputato e Manuela Bianchi, la nuora della vittima, con la quale Dassilva sembrerebbe avere avuto una relazione extraconiugale. Tuttavia, il gip ha stabilito che per ora l’attenzione dovesse essere rivolta soprattutto al periodo prossimo al delitto.

Critiche alla gestione mediatica della testimonianza

Durante l’udienza, il gip Cantarini ha sottolineato l’importanza di limitare le dichiarazioni pubbliche da parte dei consulenti e delle parti coinvolte nel processo. “Le testimonianze si portano nelle aule di Tribunale, non in televisione”, ha affermato, evidenziando il suo disappunto per le dichiarazioni rilasciate, che potrebbero influenzare la percezione pubblica e compromettere l’integrità del processo.

Il giudice ha poi fatto riferimento a un video registrato da una telecamera denominata “cam 3”, situata presso una farmacia in via del Ciclamino. Questa registrazione è considerata un elemento chiave dall’accusa, poiché potrebbe fornire una prova della presenza di Dassilva sul luogo del crimine. Tuttavia, la difesa contesta la valenza di questa evidenza, sostenendo che l’individuo inquadrato non sia Dassilva, ma un condomino della zona.

L’importanza della verifica scientifica

Per dirimere ogni dubbio riguardo all’identità della persona nel video, il gip ha suggerito di organizzare un esperimento giudiziario. Questo coinvolgerebbe il condomino che ha affermato di riconoscersi nel video e, se acconsentirà, anche Dassilva. L’idea è di far ripassare entrambi gli uomini davanti alla telecamera per verificare scientificamente l’identità del soggetto filmato nella notte dell’omicidio.

Il procedimento, come osservato dal gip, è fondamentale per garantire un’adeguata verifica delle testimonianze, soprattutto in un caso di così grande rilevanza mediatica e sociale. Gli avvocati difensori di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, si sono riservati di decidere in merito alla partecipazione a questo esperimento giudiziario.

Sviluppi sulle nomine dei consulenti

L’udienza si è conclusa con ulteriori sviluppi in merito alla nomina dei consulenti legali. La procura ha scelto il perito Alessandro Perri, mentre la difesa di Dassilva ha incredibilmente arruolato Luigi Nicotera, un consulente informatico, e Davide Barzan, un esperto di diritto penale. Anche il fratello di Manuela Bianchi, Loris, ha ottenuto un rappresentante legale in professor Sandro Ferdinando Salvati di Modena. I legali dei tre figli di Pierina Paganelli, Monica e Marco Lunedei, hanno anch’essi deciso di riservarsi quanto a eventuali ulteriori nomine.

Con l’attenzione della comunità e dei media fortemente focalizzata su questo caso, le prossime udienze e verifiche saranno cruciali per fare chiarezza su un delitto che ha scosso la città e oltre.

Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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