Omicidio in panetteria a Milano: fermato il presunto colpevole, il giovane Raffaele Mascia

Omicidio in panetteria a Milano: fermato il presunto colpevole, il giovane Raffaele Mascia

Un uomo è stato ucciso e un altro ferito in una panetteria a Milano. Raffaele Mascia, sospettato dell’omicidio, è attivamente ricercato dalla polizia mentre le indagini proseguono.
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Omicidio in panetteria a Milano: fermato il presunto colpevole, il giovane Raffaele Mascia - Gaeta.it

Un episodio di violenza ha macchiato il pomeriggio di sabato a Milano, dove un uomo è stato ucciso e un altro ferito all’interno di una panetteria in Piazza Gambara. L’eventualità di una tragedia è emersa dai racconti di una testimone, una donna proveniente dall’Est Europa, che ha identificato Raffaele Mascia come il principale sospettato dell’omicidio di Ivan Disar e del ferimento di un altro cittadino ucraino. Indagini in corso per fare chiarezza su questa inquietante vicenda.

Il contesto dell’incidente

Il tragico evento si è svolto in un’atmosfera di tensione e incomprensione, culminando in un’aggressione letale. Mascia, il figlio 21enne del proprietario della panetteria, è stato riconosciuto come l’autore di questo gesto disperato. Le indagini hanno rivelato che al momento della sparatoria, il negozio era affollato. Oltre ai due ucraini coinvolti, c’erano anche una donna amica dei due e il titolare della panetteria. Quest’ultimo ha dichiarato agli investigatori di trovarsi nel retro del locale per scaldare delle pizzette, ignaro di quanto stava accadendo all’interno.

L’incidente è avvenuto dopo che Mascia, con un passato tecnico di arresti per problemi legati alle droghe, sarebbe stato provocato dai due uomini, scatenando una reazione drammatica e letale. L’atmosfera nel negozio, che di solito è un luogo di convivialità e quotidianità, è improvvisamente degenerata.

La fuga del sospettato e le evidenze raccolte

Dopo la sparatoria, Mascia è stato avvistato da telecamere di sicurezza mentre fuggiva dal retro della panetteria. È emerso che, nella fretta di lasciare il luogo dell’incidente, ha dimenticato il proprio telefono cellulare nel retrobottega, un’area dove solitamente trascorreva la notte. Gli agenti hanno trovato anche un’arma bianca, una katana, che solleva interrogativi sul suo stile di vita e le sue attitudini violente. L’arma da fuoco utilizzata per commettere il delitto, una pistola P38, è stata descritta come una reazione impulsiva a una situazione di provocazione.

La sparatoria non ha lasciato il tempo di riflessione, ma ha portato a un intervento chirurgico urgente per Pavel Kioresko, un altro cittadino ucraino di 26 anni, che attualmente è ricoverato in ospedale. Fortunatamente, le sue condizioni non destano preoccupazioni, e si sta riprendendo dall’incidente, ma il trauma di quanto accaduto rimarrà a lungo nella memoria di chi ha assistito alla scena.

Le indagini in corso

L’intensificarsi delle indagini è guidato dalla Squadra Mobile della polizia, coordinata dal pubblico ministero Carlo Parodi. Gli agenti sono attivamente al lavoro per fermare Mascia e chiarire ogni dettaglio di questa vicenda. L’attenzione si concentra sulla ricostruzione precisa dei fatti e sull’interrogatorio dei testimoni presenti nel negozio al momento della sparatoria. L’elemento chiave è capire le dinamiche che hanno portato a quest’atto di violenza e se ci siano segni di provocazione.

La comunità milanese è scossa da questo avvenimento, che ha riportato alla luce la vulnerabilità e i rischi di violenza anche nei luoghi più insospettabili della vita quotidiana. L’inquietudine cresce mentre la polizia continua le sue ricerche, e i cittadini rimangono in attesa di ulteriori aggiornamenti su questa drammatica vicenda.

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