Nel caso dell’omicidio di Serena Mollicone, avvenuto ad Arce nel luglio 2001, l’Appello ha visto l’assoluzione dei Mottola e dei due carabinieri coinvolti nel caso. Il presidente della Corte, Vincenzo Capozza, ha emesso il verdetto confermando quello di primo grado dopo un’attenta valutazione durata circa tre ore.
un verdetto atteso
Dopo un’attesa che si protrae da 23 anni, i familiari e gli imputati hanno rivisto il verdetto pronunciato in Appello. Il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, insieme al figlio Marco e alla moglie Annamaria, ha potuto abbracciare i propri avvocati dopo l’assoluzione.
Emozioni contrastanti
Nel corso dell’udienza, emozioni contrastanti hanno animato l’aula. Lo zio di Serena, determinato a proseguire la ricerca della verità , ha espresso la volontà di perseguire la giustizia fino in fondo. D’altra parte, la sorella della vittima ha manifestato amarezza definendo l’assoluzione come un’ingiustizia.
Ricercare la veritÃ
Il lungo percorso di indagini, archiviazioni e processi ha caratterizzato il caso dell’omicidio di Serena Mollicone. L’assoluzione dei Mottola e dei carabinieri riapre il dibattito sulla reale dinamica dei fatti avvenuti nel tragico episodio del luglio 2001.
Un’indagine intricata
Le intricanti sfaccettature dell’indagine hanno alimentato la tensione e la curiosità dell’opinione pubblica. L’assoluzione in Appello apre nuovi scenari, sollevando interrogativi sulla veridicità delle prove e sull’effettiva dinamica dell’omicidio di Serena Mollicone.
Impatto sulla societÃ
La sentenza emessa in Appello risuona profondamente nella società , scatenando reazioni e riflessioni sul sistema giudiziario e sulla ricerca della verità in casi tanto complessi. L’assoluzione dei Mottola e dei carabinieri segna un capitolo ancora aperto in una vicenda che continua a suscitare dibattiti e polemiche.
Ultimo aggiornamento il 12 Luglio 2024 da Marco Mintillo